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Homeless

Un calcio alla vita sulla strada

Si è conclusa in questi giorni con la vittoria della Scozia la nona edizione dei Mondiali di street soccer, il torneo che gode del sostegno della UEFA e che vede come protagonisti i senzatett

31 Agosto 2011

Si è appena conclusa a Parigi la nona edizione dei Campionati mondiali di street soccer, torneo di calcio internazionale che gode del sostegno della UEFA e che vede come protagonisti i senza tetto. Nell’arco di otto giorni si sono scontrate 64 squadre nazionali, per un totale di oltre 300 partite.
Alla fine si è imposta la Scozia, che ha vinto il suo secondo trofeo battendo 4-3 il Messico. Vincitore del torneo al femminile è stato invece il Kenia, che ha sconfitto con lo stesso punteggio di 4-3 la squadra messicana.
L’Italia, già vincitrice di due edizione della coppa (nel 2004 in Svezia e nel 2005 nel Regno Unito), dopo una prima fase nel girone C costellata di vittorie (3 su 4 partite disputate), nel secondo girone ha vinto solo contro l’Olanda ed è stata messa fuori gioco dalla sconfitta contro l’Indonesia (4-3) e dal pareggio con la Russia (3-3).
Il team italiano è composto da clochard di Milano, L’Aquila e Morbegno. Ha dichiarato Alessandro Dell’Orto, presidente della Homeless italian cup: «È stata comunque un’esperienza importante per i nostri giocatori». Gli azzurri hanno avuto il tempo, nei giorni del torneo, di visitare la capitale francese e incontrare campioni del calcio transalpino, tra cui i calciatori del Paris Saint Germain.
È proprio questo lo spirito del Mondiale homeless: utilizzare il calcio come occasione per affrancarsi dalla strada. Secondo Mel Young, presidente del comitato organizzatore, «il 70% dei giocatori che hanno preso parte ai campionati in questi anni ha poi cambiato vita».