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30 marzo - 1 aprile

Al Villaggio Barona i 20 anni di Sarajevo

Una serie di eventi, incontri e spettacoli ricordano l’anniversario dello scoppio della guerra nella città bosniaca: una storia che può fare da monito anche per noi

di Stefania CECCHETTI

25 Marzo 2012

Una serie di incontri e di spettacoli per ricordare, a vent’anni di distanza, lo scoppio della guerra a Sarajevo. È quanto succederà dal 30 marzo al primo aprile al Villaggio Barona (via Zumbini 6, Milano) con la manifestazione “Sarajevo. Vent’anni dopo. 1992-2012 never again?”.

Sono ormai 4 anni che i giovani della parrocchia dei Santi Nazaro e Celso alla Barona, adiacente al Villaggio, organizzano campi di lavoro e di cooperazione con un’associazione di Sarajevo di nome Bezdan-Sprofondo. Il lavoro dei volontari riguarda in particolare i bambini del quartiere Grbavica e le loro famiglie, ma coinvolge anche altri bambini di due orfanotrofi della città.

Da questa sensibilità verso la tragedia della Bosnia nasce il desiderio di non lasciare passare sotto silenzio il ventesimo anniversario. Così la storica Associazione Sviluppo e Promozione, da anni attiva nel quartiere, insieme alla parrocchia e in collaborazione con Ipsia-Acli, Caritas Ambrosiana, Osservatorio sui Balcani, Arpa, Sos Feriendorf, Bezdan-Sprofondo e T-Erre ha organizzato questo evento.

Come spiega il vicario parrocchiale, don Giovanni Salatino, «sarà l’occasione per ribadire quanto la storia di Sarajevo, spesso troppo dimenticata, possa essere da monito e arricchente per la nostra città». Ma la due giorni si prefigge anche «di allargare o intraprendere una messa in rete fra le diverse realtà che in Italia si occupano di Bosnia».

Infatti, nonostante la presenza di ospiti illustri (ricordiamo il vescovo di Pavia monsignor Giovanni Giudici, la vicesindaco di Milano Maria Grazia Guida e il console generale di Bosnia e Herzegovina a Milano Azra Popovic), uno dei momenti centrali della manifestazione sarà la tavola rotonda fra le associazioni impegnate con la Bosnia, che si svolgerà sabato 31 in mattinata.

Il orogramma prevede l’apertura dei lavori venerdì 30 marzo alle 20 con la proiezione del film Sarajevo: i figli di Abramo di Brian Norsa, alla presenza del regista, seguita dallo spettacolo di musica e poesia Con+dividere dell’Associazione 360 Gradi di Figino Serenza.

I lavori veri e propri inizieranno sabato 31 alle 10, con la tavola rotonda della Associazioni, cui prenderà parte anche Francesca Palombi, che svolge attività di supporto al Comitato per i minori stranieri del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La tavola rotonda sarà preceduta dal saluto del Console di Bosnia a Milano.

Dopo un pranzo insieme, sarà la volta della proiezione di Souvenir Srebrenica, di Roberta Biaiarelli, seguito dall’intervista con la scrittrice Elvira Mujcic, autrice di Al di là del caos. Nel pomeriggio incontro tra i rappresentanti delle religioni presenti a Sarajevo: l’imam Moweli Mohsen della Confraternita Jerrahi Halveti, Vanja Jovanovic, parroco serbo ortodosso di Sarajevo, e monsignor Giudici, vescovo di Pavia e presidente di Pax Christi. Parteciperà anche la vicesindaco Guida. Seguirà un momento di preghiera per la pace a più voci.

Dopo l’happy hour, alle 20.30 ci sarà lo spettacolo teatrale Sarajevo mon amour della Compagnia teatrale “Sottosopra teatro alla ribalta”, legata all’Associazione sviluppo e promozione, che verrà replicato domenica 1 aprile alle 16 presso il teatro Cascina Grande di Rozzano in via Togliatti.