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Comunicato del 17.6.2015

Attività in oratorio e rumori:
indicazioni per i responsabili di oratorio

L'Avvocatura in collaborazione con la Pastorale Giovanile della Diocesi ha predisposto una nota con suggerimenti utili per consentire lo svolgimento delle attività di oratorio estivo nel rispetto delle condizioni che rendono possibile la convivenza delle iniziative rumorose e il "quieto vivere" del quartiere nel quale sono inseriti gli oratori

19 Giugno 2015

In queste settimane entrerà nel vivo la programmazione delle attività dell’oratorio estivo e si concluderanno – con feste ed eventi – le molte attività sportive svolte nelle strutture parrocchiali. Queste iniziative chiedono un grande impegno di risorse e tempo nonché il coinvolgimento di moltissimi e preziosi collaboratori affinché l’attività educativa degli oratori possa essere realmente accogliente ed efficace strumento di evangelizzazione. Non vi è dubbio che tutto ciò avvenga a fin di bene, ma nel contempo, anche a motivo di una certa disattenzione, potrebbe accadere che (talvolta) non sia rispettosa delle persone che vivono e lavorano nei pressi delle strutture oratoriane a causa del rumore generato dalle attività a favore dei numerosi bambini, ragazzi e giovani presenti.
La sensibilità sociale nei confronti del rumore è molto cresciuta negli anni recenti, talvolta anche in modo unilaterale, non prestando, cioè, attenzione al fatto che le nostre città e i nostri paesi si sono strutturati senza prestare adeguata attenzione alle condizioni che rendono possibile la convivenza delle iniziative rumorose e il “quieto vivere”. Ora la tutela del solo “quieto vivere” renderebbe di fatto impossibile qualsiasi attività aggregativa ed educativa, con costi sociali non difficilmente immaginabili (per es. una città senza cortili per le scuole o senza sport di squadra svolti all’aperto, oppure senza luoghi ove i ragazzi possono aggregarsi in modo sano e con la presenza di figure educative). Altrettando deve però dirsi qualora si pretenda una tutela assoluta e senza limiti delle attività aggregative a discapito del “quieto vivere”. Il giusto equilibrio è una sfida urgente anzitutto per la società civile e non solo – ma non senza – la politica.

Continua a leggere il testo completo del comunicato nel box in alto a sinistra.