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24 agosto-4 settembre

Campo di volontariato e di studio sulla legaltà

Il coordinamento lecchese di “Libera”, Legambiente insieme a diverse altre associazioni del territorio organizzano il primo evento nazionale sui beni confiscati in Lombardia

23 Agosto 2011

E’ un momento importante di richiamo dell’attenzione su fenomeni di illegalità che – pur non raggiungendo livelli di guardia – necessitano di vigilanza e attenzione costante da parte delle Istituzioni ma anche di tutti i cittadini.
Il Coordinamento lecchese di Libera è nato lo scorso 3 maggio dall’impegno e dal lavoro di diverse associazioni, cooperative sociali e persone, che credono nello spirito, negli obiettivi e nelle potenzialità di “Libera”. Nel territorio hanno già aderito Acli, gli scout di Agesci e Cngei, Arci, Azione Cattolica, Caritas, le cooperative sociali L’Arcobaleno, Alma Faber, il Consorzio Consolida, Legambiente, Cgil, Cisl e Auser.
Il momento costitutivo si è tenuto a Galbiate, nel centro diurno per anziani “Le querce di Mamre”, gestito dalla Cooperativa sociale L’Arcobaleno di Lecco, in collaborazione con la Caritas Ambrosiana. Questa villetta, che accoglie ogni giorno 25 anziani e dà lavoro a otto operatori professionali, è un bene confiscato alla criminalità organizzata.
Il campo si svolgerà da mercoledì 24 agosto a domenica 4 settembre e sarà aperto da don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, mercoledì 24 agosto a Lecco, alle 20.45 alla “tenda della memoria” presso i giardinetti di Largo Montenero. Seguirà un incontro pubblico alle 21.30 in Sala Ticozzi, via Ongania 4, dal titolo “Ombre nella nebbia. Mafie in Lombardia e anticorpi di legalità democratica”, con don Ciotti e i Sindaci dei Comuni del territorio lecchese dove ci sono beni confiscati alle mafie e assegnati a fini pubblici e sociali.
Come struttura organizzativa prevede alla mattina, lavoro manuale e di animazione degli iscritti nei beni confiscati; il pomeriggio, incontri di formazione per i partecipanti, aperti anche ai coordinamenti lombardi di “Libera” e ai membri delle organizzazioni aderenti al Coordinamento lecchese; in serata: eventi pubblici, a rotazione tra i diversi Comuni dove ci sono beni confiscati.
Per il territorio lecchese è un momento importante, dove l’attenzione al contrasto alla corruzione e alle mafie è alto. I cittadini sentono il bisogno di proposte, di indicazioni concrete, di progetti “profetici” sui beni confiscati: progetti che generino socialità, legalità e lavoro pulito… E in questa direzione “Libera” ha sempre cercato di fare cultura di legalità quotidiana, un’antimafia concreta, non urlata, che “si sporca le mani” con la realtà, la burocrazia, la fatica di dialogare… E’ in questo contesto che si inserisce la proposta del campo di Lecco: il primo campo di “Libera” in Lombardia, una regione tornata prepotentemente sotto i riflettori della magistratura e degli inquirenti per il pesante inquinamento mafioso. Questo campo riveste dunque un forte valore simbolico e una carica “costituzionale”, di legalità democratica e di cultura di vita, in alternativa alla violenza mafiosa, che lascia macerie e povertà, umana e materiale.
E’ importante che le Istituzioni (le amministrazioni comunali, la Provincia e la Prefettura con le forze dell’ordine), le associazioni, le imprese e i sndacati, ma anche tutti gli operatori dell’informazione e i cittadini che sentono bisogno di sovranità democratica, di vita laboriosa e onesta accolgano l’invito e le proposte a comunicare, promuovere e partecipare agli eventi in programma.