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Agosto

Caritas, la solidarietà non va in ferie

Dai profughi agli anziani soli, dai senzatetto alle famiglie impoverite: mille volontari accanto alle persone in difficoltà. Il pensiero unito all’azione per l’accoglienza e la cura integrale dei bisognosi

di Annamaria BRACCINI

28 Luglio 2015

«Chiuso per ferie?». Un cartello così, alle porte delle tante articolazioni territoriali e delle iniziative della Caritas Ambrosiana, non lo si vedrà mai. Infatti, la Caritas non va in vacanza, proprio perché in agosto le difficoltà, le solitudini, le emergenze non diminuiscono, anzi, semmai, aumentano.

«Utilizzeremmo questo mese per declinare la lettura antropologica che papa Francesco ci suggerisce con l’Enciclica e nei suoi interventi, proprio perché ci sentiamo tutti responsabili e Caritas non vuole solo gestire servizi, ma promuovere un’azione educativa», spiega monsignor Luca Bressan, presidente di Caritas Ambrosiana, aprendo la conferenza stampa che illustra le attività per le prossime settimane. E se questo “educare” è il primo ed essenziale termine di riferimento per comprendere il senso complessivo dell’azione caritativa della Diocesi di Milano, un secondo vocabolo è legato, nella riflessione di Bressan, al tema del nutrire, materiale e relazionale, per cui «di fronte alla solitudine che diventa ancora più grande nel mese di agosto», l’impegno non può venire meno. E poi c’è quel «recuperare energie», laddove la crisi continua a mordere: è l’impegno sempre vivo e rinnovato, per un altro anno, del Fondo Famiglia Lavoro e la scelta di avere, tra le proprie priorità, l’emergenza-casa, come indicato dal cardinale Scola.

Senza dimenticare i profughi, tanto che appunto l’Arcivescovo visiterà domani alle 11 Casa Suraya, che accoglie mamme e bimbi, famiglie con storie spesso strazianti alle spalle, come quella del papà della bambina diabetica morta perché gli scafisti non hanno permesso di somministrarle i farmaci o della coppia che sui barconi ha perso quattro figli. «Questa gente non va in vacanza e quindi non ci va nemmeno Caritas, che continuerà nell’ospitalità offerta, attualmente, a circa settecento persone», dice senza mezzi termini il direttore don Roberto Davanzo. Un dato significativo, questo, come quello dei volontari impegnati nelle diverse realtà, oltre un migliaio, di cui circa 450, mobilitatisi grazie alla presenza di Caritas con l’Edicola in Expo.

Scorrono così anche i dati dell’accoglienza per i senza tetto o fissa dimora – ne parla Alessandro Pezzoni – ospitati nel Rifugio notturno di via Sammartini (64 persone, per metà italiani), dove si fanno anche percorsi di recupero sociale con il Sam e il Sae; il Centro diurno “La Piazzetta”(50 posti) e l’unità mobile diurna, attrezzata a breve per la grave emarginazione. “Aperto” anche l’appartamento per accogliere uomini separati in via Jommelli, zona Piola, in cui si trovano tre persone.

Invariato, poi, il servizio offerto dall’Unità mobile di strada, con quindici addetti tra operatori e volontari, che si occupa di avvicinare le prostitute, da un primo approccio di tipo sanitario e informativo, fino alla proposta di cammini di sottrazione alla tratta e di reinserimento. Un’ulteriore Unità di strada segue i Rom nei campi irregolari, attraverso quattro operatori.

Riparte anche, con agosto, la consegna dei pasti a domicilio per anziani soli, in zona Cagnola a Milano, con trenta volontari Personal shopper che offriranno aiuto anche nelle piccole necessità quotidiane, come andare in farmacia o alla posta a ritirare la pensione. In quindici anni il servizio ha coinvolto circa 500 volontari e sostenuto altrettanti beneficiari.

Il Fondo Famiglia-Lavoro e l’emergenza-casa

Anche il Fondo Famiglia Lavoro, su cui si è soffermato Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas, «continua l’accompagnamento, avendo incontrato quasi cinquemila unità ed erogato sette milioni di euro, comunque insufficienti, poiché si è deliberato tutto ciò che era in cassa», sottolinea, evidenziando che «per evadere le 300 domande inevase a fine giugno (ma ora, dopo un mese, già aumentate) occorrono oltre 430 mila euro».  Ed è bello pensare che in agosto i volontari dei Distretti del Fondo non andranno in ferie e che, in ogni caso, ogni settimana arrivano offerte pari a 20-30 mila euro: segno che la generosità ambrosiana non conosce stagioni e non si ferma davanti alle pur innegabili difficoltà.

Per l’emergenza casa, dopo l’erogazione di un milione di euro voluta dal Cardinale, si attende il felice esito degli iter burocratici – in modo particolare il via libera della Regione – relativi ai cento appartamenti per i quali il Comune ha già chiesto lo stralcio dalla graduatorie Erp.

Presente alla conferenza stampa anche Massimo Todisco, presidente dell’Osservatorio di Milano, ente che in collaborazione con Caritas, quest’anno, propone la gloriosa iniziativa “Aggiungi un posto a tavola”, per ospitare soprattutto stranieri in difficoltà o soli per un pranzo, a Ferragosto. Ventisei le famiglie che hanno aderito. «Ho scritto una lettera al Papa su questo e credo proprio che ne parlerà», scandisce Todisco, annunciando che verrà anche pubblicato un volume in cui i protagonisti dell’“Aggiungi um posto a tavola” agostano racconteranno la loro esperienza.

Le mense, gli Empori solidali e le iniziative legate a Expo  

Molto significative – oltre la sensibilizzazione dei volontari – anche le scelte operate da Caritas in continuità con Expo, come la raccolta delle eccedenze alimentari, prodotte dall’Esposizione e destinate al Refettorio Ambrosiano, ormai entrato a pieno ritmo nella sua operatività. Domenica 9 agosto il Refettorio aprirà per la prima volta le sue porte al pubblico, alle 20, per una cena di raccolta fondi. Per l’occasione Massimo Bottura ha invitato quattro famosi chef sudamericani: Enrique Olivera, Rodolfo Guzman, Carlos Garcia e Mattia Perdomo. Donazione minima per partecipare, cento euro: così si sosterrà il Refettorio, con i suoi 96 posti ogni sera occupati da persone in difficoltà.

Rilevante anche la decisione di avviare fin da questi giorni l’esperimento della “Cena sospesa”, cui hanno già aderito trentuno ristoranti (fino a due settimane fa erano ventisei), mentre altri hanno già fatto richiesta per entrare nel progetto. Gli avventori degli esercizi coinvolti potranno lasciare una offerta, poi raccolta da operatori Caritas e convertita in buoni pasto distribuiti dai volontari dei 117 Centri di ascolto ai circa duemila cittadini che ricorrono al loro aiuto. 

Attive poi, come sempre, le Mense Caritas in diverse città e paesi della Diocesi, con oltre cinquecento pasti al giorno erogati: a Monza resta aperta la Caritas decanale che, proprio per far fronte all’emergenza estiva, garantisce la distribuzione dei sacchi viveri agli indigenti; a Cesano Boscone non chiude l’Emporio Solidale che, attraverso il meccanismo delle tessere a punti, distribuisce a 400 famiglie una media di 280 quintali di generi alimentari al mese. Proprio nel periodo estivo, la scorsa settimana, ha iniziato il rodaggio un nuovo emporio della solidarietà a Varese, presso la Chiesa Sant’Antonio di Padova della Brunella.

Infine, nel mondo, Caritas è presente con i ventennali “Cantieri della solidarietà”, attraverso cui giovani tra i 18 e i 30 anni fanno conoscenza delle diverse culture e lavorano per sostenere la condizione delle popolazioni disagiate e povere: 75 i volontari coinvolti in nove diversi Paesi, ai quattro angoli del pianeta.

Cos’è Casa Suraya

Mercoledì 29 luglio, alle 11, il cardinale Angelo Scola visiterà “Casa Suraya” (via padre Carlo Salerio 51, Milano). L’Arcivescovo incontrerà i profughi, i responsabili del centro e gli operatori e visiterà poi la struttura. Casa Suraya, inaugurata a metà giugno 2014, accoglie ogni giorno cento profughi. Al momento metà di loro sono siriani (inviati dal Comune di Milano), l’altra metà è composta in prevalenza da etiopi ed eritrei (inviati dalla Prefettura). Il centro è intitolato alla prima bambina figlia di profughi provenienti dalla Siria nata a Milano lo scorso maggio. La proprietà della struttura è dell'Istituto delle Suore della Riparazione. La struttura di accoglienza è gestita dalla cooperativa di Caritas Ambrosiana "Farsi Prossimo".

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Utilizzando le eccedenze alimentari di Expo Milano 2015, Massimo Bottura e quattro chef latinoamericani cucineranno per gli ospiti, che con le loro quote (minimo 100 euro) contribuiranno alla raccolta fondi a favore della gestione della struttura di Greco