Share

Indagine

Con la crisi gli imprenditori
diventano volontari

L’ha rilevato la Camera di Commercio di Monza e Brianza: uno su cinque ha iniziato o incrementato un’attività di volontariato

di Cristina CONTI

5 Giugno 2013

Sono 40 mila in più gli imprenditori che si dedicano al volontariato in Lombardia. È quanto emerge dall’indagine “Cosa cambia con la crisi”, che ha coinvolto circa 600 imprese della regione, in collaborazione con la Camera di Commercio di Monza e Brianza.

Durante la crisi economica, un imprenditore su 5 ha incrementato o ha iniziato un’attività di volontariato: il numero complessivo di chi ha deciso di aiutare gli altri è passato dal 10,6% del 2008 al 13,5% del 2012, superando il dato italiano (9,7%). In Brianza, in particolare, l’aumento è stato del 21,3%. «In un contesto storico ed economico difficile come quello che stiamo vivendo, bisogna ritornare a una politica che metta al centro del suo agire la crescita del sistema economico-sociale – spiega Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza -. In quest’ottica il mondo della cooperazione gioca un ruolo importantissimo a Monza e Brianza, perché oltre a essere occasione per fare rete, rappresenta anche una preziosa risorsa per la definizione di identità del territorio e per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro».

E i dati dimostrano che proprio le cooperative resistono meglio alla crisi. La Lombardia è la prima regione italiana per questo tipo di società, con quasi 12 mila imprese; seguono la Sicilia con 11.267 imprese e la Campania con 9.573. Nella provincia di Monza e Brianza, inoltre, sono cresciute dell’1,6% rispetto al 2009, arrivando a quota 819. Mentre il settore in cui si concentrano è soprattutto quello dei servizi (74%): in testa magazzinaggio e trasporti (14,5%), noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (12,2%). «La cooperazione gioca un ruolo sociale sostanziale – commenta Roberto D’Alessio, Coordinatore del Comitato Confcooperative Monza e Brianza -. In ragione dei valori di cui si fa portatrice, contribuisce in misura crescente al benessere, alla coesione, alla definizione dell’identità del territorio. Concorre alla creazione di ricchezza e occupazione e promuove la tutela dei propri interessi. Indirizza lo sviluppo locale secondo principi di democrazia, reciprocità e comune appartenenza al di là di ogni particolarismo».