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Famiglia-Lavoro

Fondo, dai cappellani un mese di “stipendio”

Hanno risposto con generosità a un invito del cardinale Tettamanzi e di monsignor Redaelli: oltre 85 mila euro raccolti a favore dei lavoratori in crisi. Raggiunti quasi i 12 milioni di entrate

di Pino NARDI

27 Aprile 2011

Vicini tutti i giorni alla sofferenza, alle trepidazioni dei malati, ma sempre con una parola di speranza e di fede per tutti. I cappellani di ospedale hanno voluto fare qualcosa di più. Hanno risposto all’invito fatto loro dal cardinale Tettamanzi e dal vicario generale monsignor Carlo Redaelli: donare lo “stipendio” di un mese al Fondo Famiglia-Lavoro, oltre a eventuali donazioni già fatte a titolo personale. Sono stati raccolti oltre 85 mila euro.
«I cappellani hanno donato uno stipendio mensile per sostenere le persone che hanno perso il lavoro e le famiglie particolarmente disagiate per la crisi economica – sottolinea monsignor Piero Cresseri, responsabile del Servizio per la Pastorale della salute -. Un gesto di solidarietà, una risposta generosa. Qualcuno addirittura ha anche ringraziato per l’invito a questo ulteriore gesto. Siamo stati contenti di farlo. Abbiamo colto ben volentieri questo invito del Cardinale, sapendo le necessità di particolari difficoltà che vivono tante famiglie ».
Negli ospedali della Diocesi di Milano i cappellani a tempo pieno sono una novantina, altri 30 sono part-time: hanno l’impegno in parrocchia e mezza giornata vanno nei reparti a svolgere il ministero pastorale in mezzo ai malati. Questo contributo significativo dei cappellani va ad aggiungersi agli altri che continuano a pervenire al Fondo, che ha bisogno di ulteriori sostegni, viste le necessità sempre crescenti.
Il bilancio al 21 aprile è di 11.937.876,39 euro totale delle entrate, con contributi di 5.729 privati. Manca dunque poco a sfondare anche il tetto di 12 milioni, quasi interamente già versati ai lavoratori in difficoltà in due anni e mezzo di attività del Fondo.
 

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