Share

Anno Santo

Giornata mondiale del malato 2016:
occhi puntati sulla Terra Santa

In occasione del Giubileo straordinario della misericordia, per la prima volta si celebra in modo solenne, dal 7 al 13 febbraio, a Nazareth ma anche a Ramallah e a Betlemme

1 Febbraio 2016

Nell’anno del Giubileo straordinario della misericordia, il Papa ha scelto per la prima volta di celebrare in forma solenne, in Terra Santa, la Giornata mondiale del malato, in programma come da tradizione l’11 febbraio, giorno in cui la Chiesa festeggia la Beata Vergine di Lourdes.

Il tema del Messaggio di papa Francesco dedicato alla Giornata – diffuso lo scorso settembre – è quello delle nozze di Cana, ma ha anche un legame speciale con il Giubileo: «Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: “Qualunque cosa vi dica, fatela”».

Le celebrazioni per la speciale Giornata di quest’anno dureranno una settimana e si svolgeranno, dal 7 al 13 febbraio, a Nazareth, nella basilica dell’Annunciazione, ma anche a Ramallah e a Betlemme. Inoltre, è previsto un convegno con la partecipazione degli Ordinari cattolici di Terra Santa, che si terrà il 9 febbraio a Gerusalemme, dove il 10 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, ci sarà una processione dal Getsemani al Santo Sepolcro.

La Giornata mondiale del malato, quest’anno, potrà contare sull’intercessione di due sante originarie della Terra di Gesù, entrambe canonizzate a Roma da papa Francesco il 17 maggio 2015: santa Mawria Alfonsina Danil Ghattas, nata a Gerusalemme, fondatrice della Congregazione del Santo Rosario e morta ad Ain Karem nel 1927, e santa Maria di Gesù Crocifisso Baouardy, nata ad Abellin in Israele, che fondò il primo Carmelo a Betlemme, dove morì nel 1878; la sua tomba è ancora oggi meta di pellegrinaggio da parte di cristiani e musulmani.

La Giornata mondiale del malato può essere proprio un’occasione per «favorire l’incontro con l’ebraismo, con l’islam e con le altre nobili tradizioni religiose», per combattere «ogni forma di chiusura e di disprezzo» ed espellere «ogni forma di violenza e di discriminazione», come auspica il Papa nella Bolla di indizione del Giubileo.

L’arcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, presentando in Sala Stampa vaticana la Giornata mondiale del malato, ha annunciato che, in questa occasione, si potranno ottenere due forme di indulgenza: plenaria o parziale.

L’indulgenza plenaria, che si riceve, personalmente o in suffragio alle anime dei fedeli defunti, partecipando, in Terra Santa o in altri luoghi, alle celebrazioni e attraversando le Porte sante della misericordia, si potrà applicare anche ai fedeli che, negli ospedali pubblici o in qualsiasi casa privata, assistono i malati e, a causa del loro servizio, non possono partecipare alle funzioni. Potranno ottenere l’indulgenza plenaria anche i malati che per età avanzata o altre ragioni simili sono impediti a prendere parte alle cerimonie.

L’indulgenza parziale, invece, si potrà applicare a tutti i fedeli che «rivolgeranno a Dio misericordioso, con cuore contrito, devote preghiere in aiuto degli infermi».

«Il mese di febbraio è uno dei mesi più freddi e piovosi dell’anno. Le barriere architettoniche e topografiche non facilitano gli spostamenti di chi ha problemi motori. La volontà dei fedeli di partecipare maggiormente all’evento cozza contro muri e barriere, transitabili solo con permessi militari». È nata da qui la volontà di «moltiplicare le celebrazioni principali» della Giornata mondiale del malato che si celebrerà in Terra Santa, quindi non solo a Nazareth ma anche a Ramallah e a Betlemme. Lo ha spiegato padre Pietro Felet, segretario generale dell’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa e referente locale per l’organizzazione di questa edizione della Giornata mondiale del malato. «Le tensioni politiche consigliano di evitare per gli incontri i luoghi contesi» ha precisato. «L’Eucaristia – ha proseguito – sarà sempre il centro delle celebrazioni e dei momenti in cui si mediterà in particolare un mistero della vita di Gesù: Gesù in mezzo al suo popolo (Ramallah), Gesù nato per noi (Betlemme), Gesù risorto per noi (Santo Sepolcro), il dramma di Gesù (Getsemani), Gesù alla scuola di Maria (Nazareth)… L’unzione degli ammalati sarà amministrata tre volte e in tre luoghi diversi da vescovi cattolici di diversi riti: oltre a Nazareth, anche a Ramallah per i cristiani che vivono nel Nord della Palestina, e a Betlemme, per quelli del Sud della Palestina.

La settimana della Giornata mondiale del malato, ha reso noto inoltre padre Felet, è costellata di visite a opere di assistenza caritativa e istituti sanitari: la Chiesa cattolica è presente in 13 strutture ospedaliere, con 8 case di accoglienza per persone anziane e sole, e con 14 istituti per bambini abbandonati, orfani o diversamente abili.