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Verso Cracovia

Gmg, l’inno italiano arriva da Shekinah

Su testo reso in forma poetica da Valerio Ciprì, il coro della Pastorale giovanile diocesana ha curato spartito musicale e arrangiamenti per la versione corale. Sarà presente in Polonia in tutti gli eventi italiani

di Luisa BOVE

19 Giugno 2016

La XXXI Giornata della gioventù che si terrà a Cracovia dal 26 al 31 luglio sarà accompagnata dall’inno ufficiale eseguito la prima volta il 6 gennaio scorso alla presenza dell’autore Jakub Blycharz e del cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo della città polacca.

Il testo è stato liberamente tradotto in forma poetica da Valerio Ciprì, che per il Gen Rosso ha scritto diverse canzoni, ormai molto diffuse e popolari. La musica è rimasta quella composta dall’autore polacco. La versione corale dell’inno italiano è stata poi cantata e arrangiata dal coro della Pastorale giovanile di Milano Shekinah che ha preparato anche lo spartito musicale. Il titolo dell’inno, «Beati i misericordiosi», riprende naturalmente il tema della Gmg scelto da papa Francesco: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7).

«Il coro Shekinah canterà durante tutti gli eventi italiani della Gmg – spiega don Bortolo Uberti -, comprese le catechesi tenute dai vari Vescovi delle diverse Diocesi. Anche la Messa con tutti i Vescovi e preti italiani che si terrà mercoledì 27 luglio a Cracovia sarà animata da Shekinah».

Il compositore e autore polacco Blycharz, prima di scrivere l’inno, si è ispirato alla Bibbia e ha trovato spunto dal capitolo 31 del libro del Deuteronomio in un passo sulla testimonianza: «Ora scrivete per voi questo cantico e insegnatelo agli Israeliti; mettetelo loro in bocca, perché questo cantico mi sia di testimonio contro gli Israeliti».

L’inno si apre con un estratto del Salmo 121 (120), che infonde nei cuori pace e fiducia nel misericordioso sguardo che il Signore rivolge a tutti; Egli porterà a compimento la promessa di essere accanto all’umanità «ora e per sempre». Nella prima strofa si trova la citazione dell’Antico Testamento in cui Dio è descritto come misericordioso, mentre nella seconda il riferimento è alla parabola della pecorella smarrita del Vangelo di Luca (Lc 15, 1-7), infine il ritornello riprende le parole della quinta beatitudine del Discorso della Montagna del Vangelo di Matteo (Mt 5, 3-10): «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia».