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Testimonianza

«I sacrifici ci rendono
esempi viventi di Cristo»

Maria Cabuhat, filippina, da vent’anni in Italia col marito e la figlia, parteciperà con la sua comunità alla Festa delle Genti: «L’animazione culturale e la condivisione contano, ma questo appuntamento è soprattutto un momento di fede»

di Stefania CECCHETTI

1 Giugno 2014

Non è un caso se si chiama Festa delle Genti. Perché i protagonisti sono loro: donne e uomini provenienti da tanti Paesi diversi, che hanno fatto di Milano la loro nuova casa. Come Maria Cabuhat, filippina, da vent’anni in Italia col marito e la figlia. Domenica 8 giugno tutti e tre saranno tra gli animatori della messa di Pentecoste che l’Arcivescovo celebrerà nella parrocchia della Beata Vergine Addolorata in San Siro. «Ormai la metà della mia vita l’ho trascorsa qui in Italia – dice Maria -. Ho lavorato sodo per dare un futuro ai mie cari nelle Filippine. Ma non mi pesa: i sacrifici ci rendono esempi viventi di Cristo».

La fede di Maria, così forte e radicata, trova la sua espressione principale nelle attività della Cappellania filippina, che si ritrova presso la chiesa di San Tommaso in Terramara, nel centro di Milano. «Abbiamo diversi gruppi – spiega -: il coro, i giovani, il gruppo dei lettori e quello delle famiglie di cui, insieme a mio marito sono la responsabile. È un impegno molto bello: anche se siamo costretti a vivere lontano dai nostri parenti, ci piace l’idea di aiutare altre famiglie ad affrontare le difficoltà della vita». L’appuntamento è settimanale: dopo la messa domenicale i gruppi si ritrovano per le diverse attività. «In più partecipiamo alle iniziative proposte durante l’anno dalla Pastorale dei Migranti, come appunto la Festa delle Genti – aggiunge Maria -. Tutte occasioni che ci permettono di trasmettere la nostra fede e ci aiutano a scoprire la vera essenza della vita».

La comunità di San Tommaso parteciperà alla celebrazione dell’8 giugno col cardinale Scola cantando nel coro e mettendo a disposizione alcuni lettori e chierichetti. Naturalmente saranno coinvolti anche nella preparazione del momento di festa del pomeriggio: «Ogni nazione porta il suo cibo tipico. Penso che noi prepareremo il pancit, il nostro piatto nazionale a base di pollo e verdure». Quello della condivisione è un momento importante, sostiene Maria: «Parliamo insieme a persone di altri Paesi e così capiamo le loro culture e tradizioni». Ogni comunità, poi, è invitata a presentare un piccolo spettacolo: «Con gli amici di San Tommaso ancora non abbiamo deciso cosa faremo. L’anno scorso i nostri giovani hanno cantato e ballato».

Al di là dello scambio culturale, tuttavia, per Maria la Festa delle Genti rimane soprattutto un momento di fede: «Per noi filippini – spiega Maria -, la fede è la vera ricchezza dell’uomo, il più grande dono ricevuto da Dio, la chiave per sostenere il nostro cammino anche nei momenti di difficoltà. Che non mancano nella vita di nessuno».