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Imprese

Il lavoro va in scena

A Milano cresce di più del 2% il comparto produttivo legato a teatro, cinema, concerti e mostre. E i servizi di supporto registrano un +13,5% annuo

di Cristina CONTI

13 Marzo 2012

Sono oltre 1.100 le imprese legate alle attività teatrali a Milano. Cinema, teatro, concerti e musei. Un settore, che nonostante la crisi, ha avuto una crescita del 2,4% rispetto all’anno precedente, con un fatturato complessivo stimato in circa 662 milioni di euro (pari al 26,1% del totale nazionale). A dirlo è un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese relativi al IV trimestre 2009 e 2010.

Tra gli aumenti più significativi spiccano le attività di supporto alle rappresentazioni artistiche come i servizi organizzativi, tecnici e maestranze, che hanno avuto un aumento del 13,5% in un anno. Mentre le imprese di rappresentazioni artistiche diverse dalla recitazione, come le compagnie musicali e di danza, aumentano dell’11,1%. «La cultura – dichiara Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano – rappresenta un elemento decisivo per la qualità della vita di una città e di un territorio, ma anche per l’immagine complessiva. Le attività culturali sono importanti come vera e propria “impresa”, che contribuisce a creare un’occupazione di qualità e produce indotto. Ma la cultura oggi è soprattutto un fattore decisivo nella competitività. Contribuisce, cioè, a quel “made in Italy allargato” che mette insieme qualità del prodotto, cultura, storia e ambiente».

Le attività più presenti nel capoluogo lombardo sono quelle di supporto alle rappresentazioni artistiche, che rappresentano il 50,6% del comparto teatrale, e le attività creative, artistiche e di intrattenimento, che costituiscono il 41,4%.Complessivamente a Milano ci sono quasi 3 imprese del settore teatro su 5 lombarde e 1 su 9 tra quelle italiane.

Un giro d’affari che si aggira sui 108 milioni di euro all’anno. Numeri in linea con il resto della Lombardia, dove la spesa al botteghino è stata di oltre 87 milioni di euro mentre la spesa del pubblico ha sfiorato i 114 milioni, per un totale di 122 milioni: circa un quarto del totale nazionale. E per il futuro un auspicio: «Occorre puntare sul rafforzamento di questo settore in collaborazione con le istituzioni, il mondo associazionistico e culturale», conclude Chevallard.