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9 maggio

L’Arcivescovo celebra a Samarate:
«Qui tanti giovani»

Il responsabile, don Quirino Daniotti, presenta la visita dell'Arcivescovo alla Comunità pastorale di «Maria Madre della Speranza» e la Messa nella parrocchia della Natività di Maria Vergine in Verghera in occasione della festa patronale

di Cristina CONTI

3 Maggio 2015

Sabato 9 maggio il cardinale Angelo Scola sarà a Samarate (Varese) in visita alla Comunità pastorale di «Maria Madre della Speranza: alle 18 celebrerà la Messa nella parrocchia della Natività di Maria Vergine in Verghera. Abbiamo chiesto al responsabile, don Quirino Daniotti, quali sono le caratteristiche di questo territorio.

Questo incontro avviene in un momento particolare?
Sì, in questi giorni all’inizio del mese di maggio celebriamo la nostra festa patronale.

Come vi siete preparati per questo momento?
Innanzitutto abbiamo diviso i compiti. Alcuni si occuperanno della Messa, altri dei canti, altri ancora dell’accoglienza del Cardinale. Ci sarà chi farà l’introduzione alla Messa e chi il saluto di benvenuto. L’Arcivescovo si fermerà solo per la celebrazione eucaristica. Al termine però inizieranno gli appuntamenti della festa. Al sabato sera vi sarà una cena insieme. Mentre alla domenica ci sarà l’iniziativa “Pedalare mangiando”. Andremo da una parrocchia all’altra e in ciascuna tappa si mangerà qualcosa: si partirà da Cascina Costa con l’aperitivo e si concluderà a Cascina Elisa. Al pomeriggio, invece, i bambini si esibiranno nello “Zucchino d’oro” con balli, canti oppure suonando uno strumento. Ci sarà poi la pesca di beneficenza e il derby Samarate-San Macario a Cascina Elisa. Alla sera ceneremo insieme e dopo faremo un gioco, “Il Cervellone”: a gruppi, quattro o cinque per squadra, si dovrà rispondere alle domande di un quiz.

Quante sono le parrocchie della vostra Comunità pastorale?
In tutto sono quattro: la Santissima Trinità è la più grande e conta circa 7 mila abitanti, Cascina Elisa è la più piccola e ne conta poco più di mille, mentre Verghera e San Macario ne contano circa 4 mila ciascuno.

La crisi economica si è sentita molto da voi?
Sì. Le principali attività del nostro territorio sono Augusta Westland, l’azienda di elicotteri, e Malpensa. La prima va bene, mentre la seconda ha recentemente lasciato a casa un bel po’ di persone. Per aiutarle si danno molto da fare le tre Caritas parrocchiali: lavorano in modo diverso, ma fanno tutte un servizio davvero buono. A San Macario è stato organizzato un Centro di ascolto. Quella di Samarate è specializzata nella distribuzione di pacchi alimentari. Mentre a Verghera vengono ritirati dai supermercati i prodotti freschi e poi sono ridistribuiti tra chi ne ha bisogno.

Ci sono molti immigrati?
Di immigrazione ce n’è poca. Ma ci sono circa 30 giovani africani che il Prefetto ha mandato qui e che vivono in una palazzina. La Caritas si è attivata molto per organizzare un corso di italiano. Ma rimane il fatto che sono lì a far nulla, senza un lavoro. Non hanno mai fatto parlar male di sé, ma sarebbe importante fare qualcosa per aiutarli. Ci sono poi alcune badanti provenienti soprattutto dall’Ucraina.

I giovani frequentano?
Sì. Abbiamo numeri alti grazie al lavoro di sacerdoti giovani, anche se adesso ne è rimasto solo uno, don Alberto Angaroni. E questa tendenza riguarda sia gli adolescenti che i giovani. In questi giorni hanno partecipato a una fiaccolata da Aquileia a Samarate.

E gli anziani?
Ogni parrocchia da questo punto di vista lavora per conto suo. Alla Santissima Trinità in particolare c’è un incontro per la Terza Età dedicato al Catechismo della Chiesa Cattolica a puntate. E poi organizziamo iniziative di vario tipo, gite e soprattutto nel mese di maggio il Rosario serale.