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Milano

Nuovo piano rom in città, ma gli sgomberi continuano

Lo stanno predisponendo l'assessore alla sicurezza Granelli e l'assessore ai Servizi sociali Majorino. “Quel che rimane dei soldi del piano Maroni va utilizzato per i percorsi di inserimento lavorativo e abitativo”

23 Agosto 2011
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Due campi di sosta temporanea e chiusura dei 9 rimasti: è quanto prevederà il nuovo piano rom del Comune di Milano. Lo stanno predisponendo Marco Granelli, assessore alla sicurezza e coesione sociale, e Pierfrancesco Majorino, assessore ai servizi sociali. «Quel che rimane dei soldi del piano Maroni (13 milioni di euro, lo stanziamento iniziale, ndr) vanno utilizzati per i percorsi di inserimento lavorativo e abitativo», spiega Marco Granelli. «La giunta Moratti invece voleva spenderli per consolidare alcuni campi». Ieri l’assessore alla sicurezza ha visitato l’insediamento autorizzato di via Bonfadini. «È sul tracciato della nuova Paullese e l’accesso è possibile solo grazie a due sottopassi, uno viabilistico e uno pedonale, che ha fatto costruire il mio predecessore Guido Manca (giunta Albertini, ndr). Mi chiedo quanto può essere costata un’opera del genere, direi almeno un milione di euro. Si poteva utilizzarli per aiutare i rom a trovare casa e lavoro».
Con la nuova giunta non si sono fermati gli sgomberi dei campi abusivi, suscitando il malumore delle associazioni di volontariato che si occupano di rom. Speravano in un cambio di rotta. «Ci stiamo limitando a intervenire sui nuovi insediamenti e sulle situazioni pericolose per gli stessi rom», precisa Granelli. «Di recente abbiamo allontanato alcuni rom che si erano stabiliti nei pressi di piazzale Corvetto a ridosso della tangenziale: attraversavano l’autostrada a piedi, è chiaro che non potevamo permettere una situazione del genere». Quel che preme all’assessore è distinguersi rispetto alla precedente gestione degli sgomberi firmata dall’ex vice sindaco Riccardo De Corato. «Prima erano continui e spostavano solo il problema», sottolinea. «Noi invece impediamo solo quelli nuovi e pericolosi per i rom stessi».
Il nuovo piano sarà ispirato al principio del rispetto della legalità. «Con chi delinque non faremo sconti», spiega Granelli. «A volte abbiamo il paradosso che ci sono famiglie nei campi non autorizzati che vogliono seguire percorsi di integrazione e altre che abitano in quelli del Comune ma commettono reati. L’aiuto è per chi ha comportamenti onesti». Nel sopralluogo di ieri al campo di via Bonfadini sono state trovare auto e moto rubate. «Inoltre il sottopasso pedonale è un tappeto di siringhe», aggiunge l’assessore. «Dentro o fuori del campo si spaccia e poi vanno a consumare la droga nel sottopasso. Una situazione del genere è inaccettabile, il campo va chiuso, ma dobbiamo prevedere percorsi di inserimento sociale con chi non è dedito ad attività illegali».
Il 31 luglio è scaduta l’ultima delle ordinanze sicurezza ereditate dalla giunta Moratti, quella contro i dormitori abusivi. Riguardava le zone di via Padova, via Sarpi, Corvetto-Lodi e Imbonati-Comasina. Prevedeva per ogni residente l’obbligo di presentare ai vigili urbani una scheda con i dati anagrafici delle persone che vivono nello stesso appartamento, pena una multa di 450 euro. «Non l’abbiamo rinnovata perché dopo la sentenza della Corte costituzionale dell’aprile scorso, le ordinanze di questo genere possono essere solo a tempo determinato, è già stata prorogata quattro volte», spiega Marco Granelli. «Dobbiamo far passare del tempo per riproporla e comunque ne stiamo studiando una nuova formula perché aveva alcuni aspetti validi, visto che è riuscita a far emergere situazioni di abusivismo». Molti cittadini di quei quartieri non hanno presentato l’autocertificazione perché non sapevano dell’esistenza dell’ordinanza, visto che non è mai stata comunicata loro tramite una lettera o gli amministratori di condominio. Chi è stato multato dovrà pagare comunque? «Sì, mi spiace ma le multe vanno pagate», conclude Granelli. (dp)

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