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Anno pastorale

Prosegue la formazione di base dei laici

Le Settimane organizzate nelle Zone lo scorso anno hanno coinvolto 1300 persone

di Luisa BOVE

14 Settembre 2010

Sin dallo scorso anno la Diocesi ha puntato molto sulla formazione dei laici, tanto che le iniziative realizzate nelle sette Zone pastorali hanno coinvolto circa 1300 persone. Si sono svolte infatti molte Settimane di formazione di base per laici organizzate in 17 sedi sparse sul territorio ambrosiano. Dai numeri dei partecipanti si comprende quanto la proposta sia stata molto apprezzata, ora però c’è la necessità di riprendere i contenuti e immaginare un maggiore coinvolgimento di tutti. Occorre formare sempre più laici «che siano attivi protagonisti della vita delle comunità», per questo «si ritiene opportuno proporre un ulteriore livello di formazione», si legge nelle linee guida pubblicate su In cammino con san Carlo.
L’idea è quella di affrontare in modo più approfondito alcuni argomenti proposti lo scorso anno, ma attraverso un «metodo interattivo, più attento a coinvolgere i partecipanti sia a livello personale che di gruppo». Ma si tratterà anche di valorizzare ciò che viene proposto nelle parrocchie, nelle comunità pastorali e nei decanati. In ogni caso questo secondo percorso della «Formazione di base dei laici» sarà organizzato a livello decanale.
«L’impegno per la formazione dei laici deve essere sentito molto vivo e urgente da tutte le comunità», raccomanda il Consiglio episcopale milanese (Cem) che ha elaborato la scheda, non si tratta semplicemente di creare nuovi collaboratori, ma di «valorizzare la ministerialità propria dei laici riconoscendoli veri protagonisti dell’impegno missionario della Chiesa».
Il metodo sarà quindi quello del «laboratorio», quindi ai partecipanti sarà richiesta una «presenza attiva, disponibile al dialogo e al confronto con gli altri». I temi affrontati saranno: la preghiera del cristiano, la lectio divina, l’Eucaristia domenicale, la «regola di vita»…
A livello organizzativo il progetto sarà affidato alle Scuole per operatori pastorali (Sdop), ma potrà essere importante anche il contributo dell’Istituto superiore di scienze religiose, dell’Università Cattolica e dell’Azione Cattolica. Sarà invece il Vicariato per l’evangelizzazione e i sacramenti, attraverso il Servizio per la catechesi, a coordinare l’iniziativa e a promuovere la preparazione dei referenti decanali.