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Imprenditoria

Qualche “più”, ma la parola d’ordine è “prudenza”

Segnali positivi di incremento della produzione, restano incertezze sui fronti del fatturato e della situazione occupazionale

di Cristina CONTI

23 Marzo 2016

Segnali di ripresa per l’economia brianzola, anche se gli artigiani rimangono prudenti per i prossimi mesi, a causa delle incertezze sull’andamento degli ordinativi e sulla dinamica occupazionale.

Complessivamente il 2015 ha visto un incremento medio della produzione dello 0,1%, anche grazie al contributo positivo degli ultimi tre mesi dell’anno, quando i livelli produttivi, seppure in rallentamento, hanno registrato una variazione tendenziale di +0,6% rispetto al quarto trimestre 2014 e una variazione congiunturale pari a +0,1% rispetto al terzo trimestre 2015. Anche il fatturato registra una buona performance, sia sul fronte tendenziale, sia a livello congiunturale, registrando rispettivamente +4,1% rispetto al quarto trimestre 2014 e +1% rispetto al terzo trimestre 2015. Mentre su base annua il dato medio si attesta a +0,9%.

Le incertezze rimangono invece sul fronte fatturato. Rispetto a fatturato e produzione, l’andamento della domanda è in controtendenza: nel quarto trimestre 2015 gli ordini totali fanno registrare -2,6% rispetto allo stesso periodo del 2014 e -0,1% rispetto a tre mesi fa. Sull’andamento degli ordini nel trimestre ha inciso soprattutto la contrazione di quelli esteri che, tuttavia, nel 2015 mettono a segno una variazione media annua positiva.

Difficoltà arrivano anche dalla situazione occupazionale: il saldo percentuale tra entrate e uscite nel mondo del lavoro resta negativo (-0,9%), risultato della differenza tra un tasso di ingresso pari a 1,4% e un tasso d’uscita di 2,3%, entrambi in diminuzione rispetto allo scorso trimestre. «Nel complesso, pur riferendosi ancora all’ultima parte dello scorso anno, i segnali che emergono potrebbero essere confortanti – dichiara Sandro Mauri, consigliere della Camera di commercio di Monza e Brianza -. Il condizionale è d’obbligo perché, al di la delle dinamiche della produzione, il comparto registra elementi di difficoltà ancora forti. Che si sono resi evidenti già a cavallo tra il 2015 e il 2016». L’inizio dell’anno, infatti, conferma una condizione altalenante che gela purtroppo i toni enfatici di alcuni osservatori. Si conferma tra l’altro la sofferenza del mercato interno: le aziende con i segnali più confortanti in termini di fatturato sono quelle la cui produzione è destinata all’estero.