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10 febbraio

Scola nella chiesa di Città Studi,
una casa della speranza

Messa col Cardinale nella parrocchia dei Santi Nereo e Achilleo di Milano, alla conclusione dei lavori della cupola e del tiburio. Sarà l’occasione per consegnare ai fedeli le linee-guida per la pastorale parrocchiale “Camminare insieme”

8 Febbraio 2013

Domenica 10 febbraio alle 10.30, l’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, presiederà una celebrazione eucaristica presso la parrocchia dei Santi Nereo e Achilleo (viale Argonne 56, Milano).

L’occasione della visita è la conclusione del restauro conservativo della cupola e del tiburio, alto circa 70 metri, della chiesa parrocchiale. La fine dei lavori segna per la comunità anche l’inizio di un altro impegno da realizzare: infatti al termine della Messa con l’Arcivescovo saranno distribuite ai fedeli, in forma di pieghevole, le “Linee guida per la pastorale parrocchiale”, dal titolo Camminare insieme.

«La nostra parrocchia – anticipa il parroco don Gianluigi Panzeri – vuole porsi di fronte all’individualismo, alla privatizzazione dei rapporti interpersonali e all’affermarsi della società plurale, come luogo d’incontro, di sostegno e di formazione per ragazzi, giovani e adulti». Santi Nereo e Achilleo è in zona Città Studi e serve una popolazione di 19.500 abitanti con circa 12.000 nuclei familiari, molti dei quali costituiti da una sola persona. C’è poi una forte presenza di non residenti che qui hanno il loro domicilio sia per motivi di studio, data la vicinanza del Politecnico, di diverse facoltà scientifiche e centri di ricerca dell’Università Statale, sia anche per motivi di salute per cure mediche, data la presenza dell’Istituto nazionale dei tumori e dell’Istituto neurologico Besta.

«La popolazione della nostra comunità – continua il parroco – è eterogenea sia per età, con una chiara prevalenza di persone anziane, che per cultura e censo. In parrocchia non mancano persone provenienti da paesi stranieri, sia europei che extracomunitari in particolare asiatici, del Nord Africa e sudamericani. In vista dell’integrazione, in parrocchia abbiamo attivato da due anni una scuola di italiano per stranieri con il riconoscimento del Ministero».

Altra opera significativa è quella dell’associazione “CasAmica”, in parrocchia da 25 anni, che ospita le persone bisognose di cure presso l’Istituto dei tumori e il Besta, provenienti con “viaggi della speranza” prevalentemente dal Sud Italia, ma anche dall’Albania e dalla Slovenia. A questo scopo nei due matronei della basilica sono state ricavate 26 camere d’albergo (12 delle quali recentemente inaugurate) con spazi comuni per l’ospitalità. «Così la nostra basilica – fa osservare don Panzeri – anche quando è chiusa, quasi fosse un moderno monastero, è sempre abitata da circa 50 persone che offrono le loro sofferenze e presentano al Signore le loro speranze».

Nel territorio della parrocchia, in via Amadeo, opera anche una importante scuola cattolica tenuta dalle Suore di Maria Bambina con più di 600 alunni, dalla Materna al Liceo scientifico, le quali però a causa del venir meno delle vocazioni, cederanno l’istituto scolastico al Faes (Famiglia e Scuola), associazione che è già significativamente presente nel Decanato.

Ma ecco un po’ di storia: la parrocchia è nata nel 1938, in occasione del IV centenario della nascita di San Carlo Borromeo e in onore del Papa Pio XI, il milanese Achille Ratti, già arcivescovo di Milano, e venne dedicata ai martiri Nereo e Achilleo sepolti nelle catacombe di Santa Domitilla sulla via Appia Antica a Roma nell’anno 305. La chiesa parrocchiale, progettata dall’ingegner Giovanni Maggi (lo stesso che ha progettato il Seminario di Venegono), venne consacrata dal cardinale Schuster il 6 dicembre 1940 e il 17 gennaio 1990 venne elevata a basilica romana minore. Altre strutture della parrocchia sono la chiesa sussidiaria di Dio Padre, che è arricchita da importanti opere di Nicola Sebastio, in via Saldini 26, e l’oratorio San Carlo, molto frequentato, in piazza San Gerolamo 15, che nel 2012 ha ricordato l’ottantesimo di fondazione.