Share

Germania

Scola: «Nella società plurale contribuite
a proporre con semplicità la fede»

È iniziata con l'incontro con gli italiani immigrati in Germania la missione del Cardinale come Inviato Speciale di papa Francesco per i solenni festeggiamenti per gli 850 anni della traslazione delle reliquie dei Magi da Milano alla città sul Reno

di Davide MILANI

27 Settembre 2014

È iniziata con l’incontro con gli italiani immigrati in Germania la missione a Colonia del cardinale Angelo Scola come Inviato Speciale di papa Francesco per i solenni festeggiamenti per gli 850 anni della traslazione delle reliquie dei Magi da Milano alla città sul Reno. Ad accompagnare l’Arcivescovo di Milano in questo viaggio don Giorgio Riva, parroco di sant’Eustorgio in Milano, chiesa in cui le reliquie erano custodite prima di essere portate in Germania e don Vittorino Zoia, parroco di Brugherio, città che custodisce ancora oggi parte delle spoglie dei Magi.

La chiesa di Santa Maria Himmelfahrt, nel centro di Colonia, è colma di connazionali immigrati in Germania, giunti anche da città vicine. È qui, sede della missione italiana, che si ritrovano ogni domenica per la Messa e le altre attività pastorali. Nella sua omelia il cardinale Scola, rivolgendosi loro a spiegato come «la vostra presenza mostra l’universalità della Chiesa. Questo gesto intensifica la comunione tra Milano e Colonia». Citando poi la lettera con cui papa Francesco ha nominato il cardinale Scola suo Inviato Speciale, ha aggiunto che «questa memoria non può essere solo un bel ricordo, ma deve accendere un più ardente sentimento religioso».

«I Magi – ha detto Scola – hanno intrapreso il loro lungo viaggio per adorare Gesù bambino, riconoscendolo come principio del proprio cambiamento. E tornando a casa sono rimasti segnati per sempre, nel quotidiano e in ogni ambito del loro esistenza. Facciamo anche noi il percorso dei Magi, torniamo a casa per un’altra strada, testimoniando la bellezza e la convenienza dell’essere cristiani».

Rivolgendosi ancora ai migranti italiani, sia coloro che sono in Germania dagli anni Sessanta sia ai giovani qui da pochi mesi per cercare lavoro, li ha spronati a ritrovare «in Europa una unità diversa, non solo basata su economia, finanza e tecnica, ma fondata sulla solidarietà, animata da persone capaci di cercare anzitutto il bene dell’altro. Contribuite, in una società plurale come l’attuale, a proporre con semplicità la fede».

Gli italiani a Colonia

Sono 4 le comunità cristiane in cui si raccolgono i 57 mila italiani che vivono nell’Arcidiocesi di Colonia. Provengono in maggioranza dal sud Italia, in particolare dalla Sicilia. Non mancano coloro che arrivano da Milano e da Piacenza. Con loro 4 sacerdoti italiani, originari del nord Italia. In questi ultimi anni i connazionali a Colonia stanno aumentando: la crisi economica sta spingendo qui una nuova ondata di immigrati italiani in cerca di lavoro. Per la Chiesa locale l’arrivo di altri italiani è una grande opportunità ecclesiale, culturale e sociale, dice la grande facilità e libertà di movimento dentro l’Unione Europea. Anche se – lamentano – nessuno sembra farsi responsabile di questo nuovo e ingente flusso migratorio. Dopo i turchi, gli italiani sono la nazionalità numericamente più consistente a Colonia e in Germania. Tra i preti impegnati nella pastorale della «missio cum cura animarum» con gli italiani e il clero locale c’è una ottima collaborazione e reciproco arricchimento. Forte il legame degli immigrati con il proprio Paese di origine: in prossimità delle nozze (l’80 % dei giovani sceglie il matrimonio) i nubendi decidono di tornare in Italia per sposarsi.