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Monza

«Una intera città al servizio di chi ha bisogno»

Il cardinale Tettamanzi è intervenuto alla posa della prima pietra di Monza Insieme, progetto nel quale troveranno sede diverse opere sociali

di Sarah VALTOLINA www.ilcittadinomb.it

4 Luglio 2011

Si chiamerà Monza Insieme il progetto voluto dalla Caritas decanale, dalla cooperativa Novo Millennio, in collaborazione con la Chiesa di Monza e realizzato grazie al contributo, tra gli altri, della Fondazione Cariplo. Un complesso edilizio che sorgerà in via Medici 33 e che si affiancherà alla palazzina dove ha sede la casa della congregazione della Pia unione Maria Regina che verrà ristrutturata ed entrerà a far parte del progetto. Venerdì scorso, alla presenza del cardinale Dionigi Tettamanzi, del presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, del prefetto di Monza Renato Saccone, del sindaco Marco Mariani e delle autorità religiose, civili e militari, si è svolta la cerimonia per la posa della prima pietra del cantiere, che sarà avviato il prossimo settembre (ascolta la registrazione audio dell’inaugurazione). 

La struttura
La nuova palazzina ospiterà la comunità delle Suore della Pia Unione Maria Regina, che hanno donato la loro casa per il progetto, una cappella, spazi per le attività sociali e culturali, la comunità alloggio Alba Chiara e la sede della Fondazione Monza Insieme. I lavori di ristrutturazione della casa dove oggi vivono le tre religiose della Pia unione, e che ospita anche il pensionato femminile, partiranno negli ultimi mesi di cantiere. Questa struttura, che verrà intitolata alla memoria della senatrice monzese Maria Paola Colombo Svevo, accoglierà gli appartamenti delle suore e il pensionato femminile, con trenta camere singole messe a disposizione di donne lavoratrici e studentesse, sia italiane sia straniere. Qui avrà sede anche la Fondazione Colombo Svevo.

Il nome
«Mi piace molto il nome che è stato scelto per questo progetto – ha detto il cardinale Tettamanzi -. L’espressione “Monza insieme” dice chiaramente che nessuno deve essere lasciato solo, che insieme un’intera città si mette al servizio di chi ha bisogno». Un commento che ha strappato un sorriso commosso a don Augusto Panzeri, responsabile della Caritas decanale, e a Marco Meregalli, presidente della cooperativa Novo Millennio (che gestirà le attività di Monza Insieme), tra i principali fautori del progetto.
«Noi diventiamo cooperatori di Dio quando veniamo incontro alle necessità degli uomini – ha aggiunto il Cardinale, ringraziando per la dimostrazione di grande generosità le suore della Pia unione, che in un gesto di «evangelica spogliazione» hanno scelto di donare la loro casa, «continuando in questo modo il loro operato».

La prima pietra
Discreto e silenzioso per tutta la cerimonia, Giampiero Svevo, marito di Maria Paola Colombo, ha preferito rimanere in disparte, chiamato solo al momento ufficiale della posa della prima pietra, nella quale è stata inserita una pergamena con le firme dei presenti: il cardinale Tettamanzi, Guzzetti, Svevo, le suore della Pia Unione e Rosa Prandoni, una benefattrice che ha creduto da subito nel progetto di Monza Insieme. Nella pietra sono stati messi anche il passaporto internazionale e la tessera elettorale di Maria Paola Colombo Svevo e uno scritto di Rosa Prandoni.

Il saluto di Guzzetti al Cardinale

«In lei, Eminenza, abbiamo trovato un pastore attento, e se abbiamo fatto buone cose è perché lei ci ha guidato bene». Sono state le parole di Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, a dare voce al sentimenti di riconoscenza e sincera commozione che ha attraversato la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo complesso Monza Insieme. A pochi giorni dall’annuncio ufficiale della nomina del cardinale Angelo Scola a guida della Chiesa ambrosiana, quello di venerdì è stato in un certo senso il saluto di Monza all’arcivescovo Dionigi Tettamanzi. All’omaggio commosso e sincero di Guzzetti, incorniciato dall’applauso e dall’abbraccio dei tanti presenti all’inaugurazione del cantiere, si è aggiunto quello di don Augusto Panzeri, responsabile della Caritas decanale. «In cuore nostro speravamo non arrivasse mai l’annuncio della sua partenza, ma ora che è definitivo non possiamo che ringraziarla per quello che ha fatto in questi anni».