Share

Colzate: santuario di San Patrizio

11 Marzo 2003

di Luca Frigerio
Quante volte San Patrizio ci ha accompagnato dall’alto, percorrendo la strada che da Bergamo attraversa la Val Seriana.
Eccolo là, il santuario che si erge tra i verdi e i bruni della montagna, la bianca pietra che spicca nell’azzurro di un cielo finalmente sereno.
Eppure guardiamo senza vedere, i pensieri forse impegnati a organizzare il week-end, alla neve che attende più in alto… Sì, sarebbe bello salire, osservare da vicino, ma la fretta, ma la pigrizia… Adesso basta, è deciso.

Vertova, Colzate, e poi su, verso Bondo, per una strada sinuosa che sale rapida e promette scorci inattesi. San Patrizio appare e scompare tra i rami radi di foglie dorate e ci invita, e ci chiama, saldo come una rocca, leggiadro come una casa di fate. E quando si è arrivati, il viaggio è ancora tutto da iniziare.
Un portale di sasso, un atrio, una scalinata di piatti gradini. Ci si affaccia timidi, quasi timorosi di disturbare un incanto antico.
Ma è lo stupore a spingerci avanti, là dove la luce penetra a onde, tra le arcate e le colonne sottili. Intuiamo, ancor prima di averne la certezza, la complessità di questo edificio, fatto di alti e di bassi, di pieni e di vuoti, di spazi piccoli e grandi. E l’armonia che tutto pervade, l’equilibrio che tutto unisce.

Il santuario di San Patrizio si rivela così, un insieme di luoghi che si scoprono tappa dopo tappa: la cappella di San Lucio all’ingresso, e più oltre la piccola chiesa medievale, quasi vegliata dal tempio maggiore. E poi l’abbraccio dell’ampio, sereno loggiato , che invita a sostare, a passeggiare meditando, come in un chiostro monacale.
continua…