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Letture Rito Ambrosiano

Sap 15,14-16,3; Sal 67; Mc 10,35-45

8 Febbraio 2010

  LETTURA Lettura del libro della Sapienza 15, 14 – 16, 3 Sono tutti stoltissimi e più miserabili di un piccolo bambino / i nemici del tuo popolo, che lo hanno oppresso. / Perché essi considerarono dèi anche tutti gli idoli delle nazioni, / i quali non hanno né l’uso degli occhi per vedere, / né narici per aspirare aria, / né orecchie per udire, / né dita delle mani per toccare, / e i loro piedi non servono per camminare. / Infatti li ha fabbricati un uomo, / li ha plasmati uno che ha avuto il respiro in prestito. / Ora nessun uomo può plasmare un dio a lui simile; / essendo mortale, egli fabbrica una cosa morta con mani empie. / Egli è sempre migliore degli oggetti che venera, / rispetto ad essi egli ebbe la vita, ma quelli mai. / Venerano anche gli animali più ripugnanti, / che per stupidità, al paragone, risultano peggiori degli altri. / Non sono tali da invaghirsene, / come capita per il bell’aspetto di altri animali; / furono persino esclusi dalla lode e dalla benedizione di Dio. / Per questo furono giustamente puniti con esseri simili / e torturati con una moltitudine di bestie. / Invece di tale castigo, tu beneficasti il tuo popolo; / per appagarne il forte appetito / gli preparasti come cibo quaglie dal gusto insolito, / perché quelli che desideravano cibo, / a causa del ribrezzo per gli animali inviati contro di loro, / perdessero anche l’istinto della fame, / mentre questi, rimasti privi di cibo per un breve periodo, / provassero un gusto insolito. SALMO Sal 67 ® Sorgi, o Dio, a salvare il tuo popolo. Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano. Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi; come si scioglie la cera di fronte al fuoco, periscono i malvagi davanti a Dio. ® I giusti invece si rallegrano, esultano davanti a Dio e cantano di gioia. Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, appianate la strada a colui che cavalca le nubi: Signore è il suo nome, esultate davanti a lui. ® Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora. A chi è solo, Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri. ® VANGELO Lettura del Vangelo secondo Marco 10, 35-45 In quel tempo. Si avvicinarono al Signore Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».