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Letture Rito Romano

Es 34,4-6.8-9; Sal Dn 3,52-56; 2Cor 13,11-13; Gv 3,16-18

19 Giugno 2011

  SANTISSIMA TRINITA’ Prima lettura Es 34,4-6.8-9 In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà». Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità» Salmo responsoriale Dn 3,52-56 R.: A te la lode e la gloria nei secoli. Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri. Benedetto il tuo nome glorioso e santo. B enedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso. Benedetto sei tu sul trono del tuo regno. Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini. Benedetto sei tu nel firmamento del cielo. Seconda lettura 2Cor 13,11-13 Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi. Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano. La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Vangelo Gv 3,16-18 In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».