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Il santo del giorno

Lunedi, II Settimana di Avvento

23 Novembre 2009

 San Clemente I, papa e martire (I-II secolo) Le fonti più antiche sulla vita di san Clemente, che fu papa dopo Pietro, Lino e Cleto (come è ricordato nel Canone romano della messa), sono gli Atti , redatti nel IV secolo, ma poco attendibili perché troppo arricchiti di particolari. Di fantasia è anche la versione riportata dalla Legenda Aurea. Secondo quella tradizione, Clemente fu mandato in esilio in Crimea, e qui costretto a lavorare in miniera. Fece miracoli e ottenne molte conversioni con la sua predicazione. La tradizione iconografica dell’àncora presso il suo sepolcro, simbolo della saldezza della fede, colorì di un nuovo particolare la sua leggenda: si credette che fosse stato gettato in mare da una nave con un’àncora al collo. Secondo il Liber Pontificalis, Clemente nacque nel I secolo nel quartiere romano di Montecelio. Con certezza si sa che fu vescovo di Roma sotto gli imperatori Galba e Vespasiano. A nome degli anziani della sua Chiesa intervenne per riportare la concordia e l’unità nella Chiesa di Corinto, lacerata da divisioni circa l’autorità all’interno della comunità cristiana. Nella sua lettera, con tono umile ma colmo di sapienza, Clemente ricorda ai cristiani di Corinto che la via dell’unità e della pace tracciata da Cristo passa per quella dell’umiliazione e della sottomissione per amore, secondo anche l’insegnamento di Paolo, che costituiva un legame fra i cristiani di Roma e quelli di Corinto. Ebbe la fama di uomo mite ed evangelico. Sant’Andrea Dung-Lac, sacerdote e compagni, martiri Il santo e i suoi compagni di cui si fa memoria oggi, appartengono ai 117 martiri vietnamiti dei secoli XVIII-XIX, canonizzati da Giovanni Paolo II il 19 giugno 1988. Dal 1625 fino al 1886 furono emanati ben 53 editti contro i cristiani, con la morte di circa 130 mila fedeli. Il martirio di Andrea Dung-Lac e compagni avvenne al tempo del dominio dei tre signori che governavano il Tonchino, l’Annam e la Cocincina, oggi formanti l’unica nazione del Vietnam. La formula di canonizzazione di questi 117 martiri ha evidenziato sei nomi particolari, in rappresentanza delle varie categorie ecclesiali e delle varie nazionalità. Andrea Dung-Lac nacque nel nord del Vietnam nel 1785. Fu catechista e poi sacerdote; ucciso nel 1839, fu beatificato nel 1900. Due provengono dal centro e dal nord del Vietnam: Tommaso Tran-Van-Thien, nato nel 1820, fu arrestato mentre iniziava la sua formazione sacerdotale, e ucciso a 18 anni; Emmanuel Le-Van-Phung, catechista e padre di famiglia, fu ucciso nel 1859. Fra i missionari stranieri sono ricordati due spagnoli e un francese. Jéronimo Hermosilla , domenicano spagnolo, giunto nel Vietnam nel 1829, divenne vicario apostolico del Tonchino orientale, e fu ucciso nel 1861. Valentino Bercio Oghoa, domenicano, vescovo basco, arrivato nel Tonchino del 1858, fu ucciso a 37 anni nel 1861. Jean-Théophane Vénard, delle Missioni estere di Parigi, giunto nel Tonchino nel 1854, fu ucciso a 32 anni. Le sue lettere ispirarono Teresa di Gesù Bambino a pregare per le missioni. In gran parte questi martiri vennero decapitati, alcuni morirono strangolati, bruciati vivi, torturati, rifiutandosi di calpestare la croce di Cristo.