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Alcune note sui Vescovi di Milano

22 Aprile 2003

Dionigi Tettamanzi è il 142esimo successore di Anatalo, primo vescovo di Milano vissuto all’inizio del III secolo. E’ il secondo vescovo ambrosiano con il nome Dionigi. Il primo fu vescovo di Milano tra il 349 ca. e il 360 ca. e fu santo.
Le informazioni sulla sua vita e le sue opere sono piuttosto scarse. Di lui sappiamo che nel 355 partecipò a un concilio nel palazzo dell’imperatore ariano Costanzo, convocato al fine di condannare S. Atanasio.
Quasi tutti i vescovi presenti, spinti dalla paura, firmarono il decreto, mentre Dionigi, Eusebio di Vercelli e Lucifero di Cagliari si rifiutarono di farlo e pertanto furono esiliati in Oriente.
A S. Dionigi sono intitolate tre parrocchie della diocesi: a Milano, a Premana (LC) e a Carcano, frazione di Albavilla (CO).
Da rimarcare anche la figura di San Giovanni Buono, vescovo del VII secolo, che “ritornò a Milano” da Genova.
Da circa 80 anni, infatti, dal 569, a causa della occupazione longobarda, il vescovo della Diocesi milanese risiedeva a Genova.

Nel lungo elenco dei pastori che hanno retto la cattedra ambrosiana si possono contare 38 santi e 2 beati.

I Santi protettori della Diocesi sono:

S. Ambrogio (374-397), undicesimo successore di Anatalo, è il Patrono della diocesi, scrisse celebri testi liturgici, così da essere considerato il padre della liturgia ambrosiana. Le sue opere liturgiche, i commenti sulle Scritture, i trattati ascetico-morali restano memorabili documenti del magistero e dell’arte di governo.

San Carlo Borromeo (1560-1584), Patrono della Diocesi insieme con S. Ambrogio. Ha svolto in una vita relativamente breve un’intensissima attività pastorale, attraverso la predicazione, le visite pastorali e i Sinodi diocesani. E’ considerato uno fra i principali promotori del rinnovamento nella fede e nei costumi sancito dal Concilio di Trento. La sua azione riformatrice si estese alla disciplina liturgica, alla catechesi e alla cura dei poveri. La sua carità pastorale si manifestò specialmente durante la famosa peste di Milano. Uno dei maggiori meriti di S. Carlo Borromeo fu l’erezione dei seminari, voluti dalla riforma tridentina, per la formazione degli aspiranti al sacerdozio. Sorsero così in Milano il Seminario Maggiore e il Collegio Elvetico (oggi sede dell’Archivio di Stato).

I due beati Andrea Carlo Ferrari e Alfredo Ildefonso Schuster hanno svolto il loro magistero nell’ultimo secolo.

Cinque vescovi ambrosiani sono poi saliti al soglio pontificio:

– Uberto Crivelli (1185-1187), Cardinale, divenne Papa con il nome di Urbano III (1185-1187). Da Papa continuò ad essere Arcivescovo di Milano.
– Pietro Filargo da Candia (1402-1409), Cardinale, e successivamente col nome di Alessandro V (1409-1410) “primo Papa dell’obbedienza pisana”.
– Giovanni Angelo Medici (1559-1560), Cardinale e Papa con il nome di Pio IV (1559-1565).
– Achille Ratti (1921-1922), Cardinale, Arcivescovo per 6 mesi, divenuto Papa con il nome di Pio XI (1922-1939).
– Giovanni Battista Montini (1954-1963), Cardinale, divenuto Papa con il nome di Paolo VI (1963-1978).

Qualche curiosità
A partire da Teodoro II (732-746) i vescovi di Milano vengono detti “Arcivescovi”. La Chiesa di Milano viene chiamata per la prima volta “Chiesa ambrosiana” durante l’episcopato di Ansperto (868-881). Il primo Arcivescovo eletto cardinale è Attone, vescovo dell’XI secolo.