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TESTIMONIANZA di Martin Ibarra Perez

4950 - per_appuntamenti Redazione Diocesi

23 Novembre 2009

pastore della Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Milano
(via Pinamonte da Vimercate 10)

Perché un pellegrinaggio di pace ecumenico a Gerusalemme?
Perché oggi il mondo ha bisogno di pace e questa pace nascerà, fra altre cose, dalla pace fra le religioni.
Questa affermazione, però, va contestualizzata: ecco dunque il pellegrinaggio ecumenico di pace che si svolge a Gerusalemme martoriata da un lungo conflitto che al presente non sembra avere sbocchi di pace.
Il nostro cammino è iniziato con la visita a Yad Vashem, e non in modo casuale.
Il luogo della memoria della Shoah è per noi il momento del ricordo di tutte le responsabilità dei cristiani nelle persecuzioni antiebraiche.
Ci siamo preparati a questo cammino cercando come cristiani di dire e di fare qualcosa di concreto per contribuire alla pacificazione di questa terra.
Abbiamo capito di non avere delle risposte, e che il nostro cammino è l’intercessione di quanti si pongono fra quelli che sono in conflitto per mediare e con il proprio corpo fare barriera alla violenza.

Le mie attese sono semplici, ascoltare condividere, cercare di capire una terra, un conflitto, il presente e il futuro di due popoli – quello israeliano e palestinese – che un giorno dovranno trovare un accordo.
La ricerca del quale ci ha mossi a venire qua.