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VISITA AL DECANATO DI PESCHERA BORROMEO

4950 - per_appuntamenti Redazione Diocesi

23 Novembre 2009

Il decanato di Peschiera Borromeo si appresta a vivere un momento molto importante: la Visita pastorale dell’Arcivescovo. Sarà un evento, oseremmo dire, storico perché per la prima volta il Cardinal Tettamanzi verrà nel Decanato di Peschiera Borromeo.

Infatti questo decanato esiste solo da qualche mese (è stato istituito ufficialmente il 1 novembre 2006) e ciò evidenzia l’importanza di questa visita ed anche l’attesa da parte di tutti gli operatori pastorali. Sarà l’occasione, come ci ha ricordato l’Arcivescovo, per «sostenere con la mia presenza e con l’indicazione di alcuni orientamenti il cammino di ciascun decanato sulla strada di una più decisa pastorale di insieme, per una testimonianza evangelica sempre più efficace nella concretezza del territorio in cui le comunità pastorali e le parrocchie sono inserite».

Questa tematica della “missionarietà” è stata anche all’origine della nascita del nuovo decanato che sorge alle porte di Milano, lungo la Strada Statale Paullese, formato dalle parrocchie del Comune di Peschiera Borromeo (sono cinque: Zelo Foramagno, Bettola, Linate, Mezzate e San Bovio), da quelle del Comune di Mediglia (altrettante: Triginto, Robbiano, Bustighera, San Martino Olearo e Mombretto) e dalla parrocchia del Comune di Pantigliate.

L’ omogeneità sociale del territorio è data dal fatto che nel decanato, a causa degli insediamenti abitativi degli ultimi decenni, si sono formate molte commistioni territoriali per cui capita che una parrocchia che ha la propria chiesa e oratorio in un comune abbia, magari, la maggioranza di popolazione appartenente alla cittadina confinante e questo caso nel decanato non è unico e raro. Ciò rende la pastorale d’insieme, anche tra parrocchie di diversi comuni, una strada obbligata se si vuole annunciare il Vangelo con efficacia e essere testimoni della comunione della Chiesa.

In questi mesi il decanato si sta organizzando per poter collaborare in maniera più solidale e comunitaria e per poter dare risposte comuni ai problemi pastorali che sorgono in questo contesto:
l’inserimento e il coinvolgimento delle nuove famiglie che occupano questi insediamenti edilizi fatti per ospitare gli abitanti della città che escono alla ricerca della casa, ma che lavorano ancora a Milano e che quindi hanno ancora un forte legame con il luogo d’origine; la formazione di collaboratori pastorali ed educatori chiamati ad agire non solo nell’interesse della propria parrocchia o comune, ma aperti alla pastorale d’insieme e comunitaria; la collaborazione e il coordinamento con e tra le tante diverse ed operanti realtà parrocchiali, già inserite nel contesto sociale e territoriale, la collaborazione pastorale soprattutto sui temi che necessitano di un progetto ed una linea comune ( ad es. la Pastorale Giovanile, la Catechesi dell’Iniziazione Cristiana, le iniziative oratoriane ecc.) la condivisione e la comunione dei vari Gruppi già sorti nelle parrocchie e in alcuni casi già attivi a livello interparrocchiale per organizzare al meglio le ricchezze umane e le realtà concrete

In questo contesto le indicazioni che il nostro Cardinale saprà darci, faranno sicuramente da guida per le decisioni future e per dare nuovo slancio alle iniziative e realtà già in atto.