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26-27 agosto

Accoglienza familiare, una scelta politica

Sul presente complicato e sul futuro nebuloso dell’adozione internazionale il convegno organizzato a Gabicce Mare dall’Associazione Amici dei Bambini

18 Agosto 2015

L’accoglienza familiare continua il suo declino e si tratta di un fenomeno molto più ampio di quello che si può immaginare, dato che non interessa solo l’Italia, ma presenta caratteristiche tristemente globali. El Pais titola Las adopciones internacinales van en cida libre; Le Figaro non è da meno (L’adoption à l’étranger s’effondre). Le ragioni di tale declino? Richiedono un’analisi attenta e soprattutto circostanziata.

Anche l’occhio con cui si guarda a tale fenomeno determina letture differenti. I francesi, che fanno i conti con una crisi a casa loro iniziata ben 10 anni fa, trovano le risposte nel calo dei minori in stato di adottabilità, da ricondursi a un presunto miglioramento della situazione dei Paesi tradizionalmente di origine e a un generale inasprimento dei requisiti che tali Paesi richiedono agli aspiranti genitori. Ma sarà vero?

Se il declino è tangibile e rappresentato dai 4 Paesi più accoglienti al mondo con un crollo del 64% dal 2004 al 2013, i motivi non sembrano essere, o almeno non solo, quelli delineati dai nostri vicini di casa. Un dato su tutti: secondo un Rapporto delle Nazioni Unite (2009) i minori orfani sembrano essere addirittura in aumento; solo in Africa ci sarebbero oltre 7 milioni di orfani dell’AIDS. Qualcosa quindi “non torna”…

E l’Italia, in questo quadro, dove si pone? Il nostro contesto richiede una lettura ancora differente, considerando che, mentre gli altri Paesi crollavano, a partire dal 2005 l’Italia viveva il suo periodo di maggior splendore e, in controtendenza rispetto agli altri, accoglieva bambini più grandicelli e fratrie. Il caso italiano quindi pare un caso a sé, poiché il declino inizia solo nel 2012. Le cause a cui far ricondurre questa contrazione sembrano essere più di ordine interno, dovute – almeno dal 2011 – a una generale carenza di energia propulsiva e costruttiva, e conseguentemente di collaborazione fra organi preposti. 

L’attuale sistema delle adozioni internazionali richiede una guida politica profondamente impegnata nella gestione delle criticità che le continue crisi geopolitiche determinano nel dialogo con i Paesi di origine, nell’indicare tabelle di costi certi all’insegna della trasparenza e dell’eticità dell’atto adottivo, nel verificare e sostenere l’operato degli Enti autorizzati, nella promozione della collaborazione fra questi e il territorio: insomma, in una sola frase, nel promuovere sentitamente e fattivamente l’istituto dell’Adozione internazionale.

Carenza di energia, questa, che, inevitabilmente, si è riversata sul tessuto delle nostre famiglie e sulla fiducia sempre più vacillante; la caduta fra il 2012 e il 2013 del 10% delle domande di adozione, con conseguente calo dei relativi decreti di idoneità del 16%, rappresenta un fatto estremamente eloquente.

Come ridare in Italia peso politico all’Adozione Internazionale? Come ridare fiducia alle coppie italiane? Quali risposte dare ancora a una massa sempre più imponente di minori abbandonati? Su quali piani lavorare e quali alleanze creare? A queste domande proverà a rispondere il convegno Internazionale che l’Associazione Amici dei Bambini organizza il 26 e 27 agosto a Gabicce Mare, sul tema “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza” (in allegato il programma).

Si partirà dai casi di Paesivicini, come Francia e Spagna, e lontani, come gli Stati Uniti, in una sorta di excursus dell’adozione internazionale, locale e globale, per raccogliere elementi di confronto e crescita. Si indagherà su strade comuni da percorrere e nuovi strumenti da inventare. Si ragionerà sull’etica dell’adozione internazionale partendo dal rivoluzionario lavoro che la Conferenza dell’Aja sta conducendo per la trasparenza. Infine, approdando nel nostro Paese, si cercherà di capire come tali principi possano e debbano declinarsi operativamente.