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Così si organizzano le famiglie numerose

Obiettivi pratici e di sensibilizzazione politico-culturale tra le finalità dell'associazione che promuove uno stile diverso di fare la spesa

28 Luglio 2008

31/07/2008

di Pino NARDI

Partirà a fine anno la Family card, una tessera promossa dall’Associazione famiglie numerose e dalla Provincia di Milano per venire incontro alle esigenze delle 60 mila famiglie con più di tre figli. «Si costruisce così un sistema di rete tra famiglie numerose, sistema pubblico e privati che creeranno condizioni di sconto, in base al numero dei figli per trasporti, società sportive, tasse scolastiche, asili nido e consumi», sottolinea CEsare Palombi, coordinatore provinciale dell’associazione “Famiglie numerose”, attiva dal 2004 e sempre più organizzata nel territorio lombardo.

A Milano e provincia sono già 700 gli iscritti, che «crescono ogni settimana», precisa Palombi: «Non siamo schierati politicamente. Da cattolico praticante ci tengo a dire che non siamo un’associazione confessionale, ma laica. Non stiamo difendendo la famiglia cristiana, ma la famiglia come valore civile per tutte le culture e religioni. Essendo in Italia, il 95% degli associati sono anche cattolici. Però la nostra attività di formazione sociale è per tutti i nuclei comunque la pensino».

Sono due gli obiettivi dell’associazione, che gli iscritti definiscono «una famiglia di “famiglione”»: «Il primo è politico-culturale, di sensibilizzazione della società civile e delle amministrazioni pubbliche, dallo Stato ai Comuni, perché in Italia l’articolo 32 della Costituzione è disatteso – afferma Palombi -: dalle tariffe costruite sui consumi individuali, non considerando che una famiglia numerosa consuma di più, non perché è sprecona, ma per il fatto che sono in tanti; alle tasse senza progressività in base ai figli (60 mila euro per 2 persone hanno un peso diverso che non per un nucleo di 6)».

Il secondo obiettivo è molto pratico: la promozione dei Gaf, i Gruppi di acquisto familiare, che adatta a queste realtà l’esperienza dei Gas. Si tratta di gruppi di famiglie (di 10-15 nuclei ciascuno, con una che coordina) che si accordano per acquistare direttamente dai costruttori beni o alimenti che incidono pesantemente nella spesa mensile.

Sul sito www.famiglienumerose.org vengono pubblicati i listini delle occasioni: in particolare in questo periodo elettrodomestici e pannolini, mentre le prossime offerte saranno per parmigiano, prosciutto crudo, speck, olio di oliva e riso.

Ma essere in tanti in casa comporta particolari sacrifici e uno stile di vita diverso? «Viviamo la normalità – risponde Palombi – condividendo si rinuncia a qualcosa, ma non come fatica estrema. Si cerca di non farsi mancare nulla: vado in campeggio con il mio “camperino” con i miei 4 figli da 20 anni: magari non facciamo un mese, ma solo 15 giorni. Certo, tra le famiglie numerose c’è chi fa fatica ed è impoverita per l’attuale situazione economica, ma ce ne sono anche con reddito adeguato al numero dei familiari».

L’esperienza di avere tanti fratelli e sorelle è significativa, per l’oggi e per il domani: «Come genitore è bello vedere i figli che imparano a condividere una sobrietà di fatto, senza essere fuori dal mondo: ho ragazzi dai 20 anni del primo ai 2 dell’ultimo. La nascita del mio quarto ha educato gli altri tre a regole di rispetto, di condivisione e di sopportazione che sono naturali, più che leggi imposte dalla famiglia. Quindi non c’è un discorso di rinuncia, ma di condivisione. La maggior parte degli associati non rinuncia a nulla. Anche se oggi viene riconosciuto che un figlio in più è causa di impoverimento, noi diciamo che invece è una speranza e una ricchezza».