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26 maggio

«A Lecco una Chiesa di forte tradizione»

La visita dell’Arcivescovo alla Comunità che comprende anche il suo paese di origine, Malgrate. Il prevosto monsignor Franco Cecchin presenta attività e prossime sfide

di Marcello VILLANI

23 Maggio 2013

Domenica 26 maggio il cardinale Angelo Scola si recherà in visita pastorale a Lecco, dove, nella parrocchia di San Nicolò, alle 10 presiederà la celebrazione eucaristica nella quale avranno luogo le Sante Cresime.

San Nicolò è la parrocchia centrale di Lecco e fa parte della Comunità pastorale Madonna del Rosario, creata a settembre del 2012, che oltre a San Nicolò (6.350 abitanti) comprende le parrocchie di San Materno nel rione di Pescarenico (3.040) e quella di San Carlo al Porto nel Comune di Malgrate (1.123).

Retta dal parroco e prevosto monsignor Franco Cecchin, i vicari parrocchiali sono don Paolo Maria Ventura, don Filippo Dotti e don Giuseppe Brivio. Sacerdoti residenti con incarichi pastorali: don Vittorio Baroni (cappellano della Clinica Talamoni) e don Celeste Dalle Donne. Collaboratori per la pastorale: diacono Armando Comini, suor Fiorina (Congregazione Suore di Maria Bambina), suor Anna Teresa, suor Lucy e suor Antonia (residenti presso la chiesa di Santa Marta). Sacerdoti residenti al Santuario della Vittoria: monsignor Angelo Brizzolari (Rettore), don Fernando Pozzoli, don Simone Garavaglia. Sacerdoti residenti presso il Collegio A. Volta: don Angelo Puricelli (Rettore) e don Agostino Butturini (Vice-rettore e parroco di Morterone).

Nella parrocchia di San Nicolò, oltre alla Basilica, si trovano anche l’antica chiesa di Santa Marta e il santuario della Madonna della Vittoria. Accanto alla chiesa principale sorge l’Oratorio San Luigi, dalla storia più che centenaria e che ancora oggi è frequentato da centinaia di bambini, ragazzi, giovani e famiglie. Sempre all’interno del perimetro della parrocchia si trovano la Casa di cura Beato Talamoni, con la comunità delle Suore Misericordine, l’asilo Papa Giovanni XXIII e molte altre strutture sedi di associazioni e realtà anche di livello cittadino, decanale e zonale, come Caritas, Centro di ascolto, Mensa dei poveri, Guardaroba, Csi, cooperative, segreteria decanale.

Monsignor Cecchin accoglierà il cardinale Scola, originario proprio di Malgrate, per la seconda volta dalla sua nomina ad Arcivescovo. «La mia è una grande gioia perché dopo il primo ingresso l’Arcivescovo sta dando linee sempre più profonde al suo mandato pastorale – spiega il Prevosto -. Dopo che Benedetto XVI ha lanciato l’Anno della fede, il nostro Arcivescovo ha dato l’impulso perché Lecco faccia un passo in avanti di qualità approfondendo il suo cammino nella fede per comunicare Nostro Signore Gesù nella vita di ogni giorno».

Il Prevosto fa riferimento diretto all’ultima lettera pastorale Alla scoperta del Dio vicino: «Sollecita tutta la Chiesa ambrosiana a ricentrare tutta la propria vita su Gesù Cristo; Scola sollecita a portare Gesù Cristo là dove la gente vive, avendo come criterio la buona vita del Vangelo». Primato della Parola, centralità dell’Eucaristia e fraternità cristiana, sono le priorità pastorali di monsignor Cecchin. Ma a queste vanno aggiunte le priorità strutturali visto che la Comunità entro un anno comincerà la costruzione del nuovo Centro di Comunità San Nicolò, che comprenderà nuovo oratorio, Casa della carità, scuola dell’infanzia, ritrovo per adulti/anziani, libreria e centro culturale, palestra, campi da gioco e itinerario archeologico.

Senza nascondersi i problemi, il Prevosto ricorda poi: «La situazione della Chiesa a Lecco non fa eccezione alle fatiche di tutta la Chiesa italiana, ma la forte tradizione di radicamento religioso popolare, pur essendo erosa, resiste. Purtroppo il riferimento a Dio e alla Chiesa è sempre più lontano e le conseguenze morali sono ben visibili soprattutto nei giovani. Lecco, il Porto e Pescarenico sono tre realtà con storie differenti. Forse la nostra comunità non è ancora così unita, ma siamo in viaggio per esserlo. L’esperienza della vita parrocchiale, quindi, è da far crescere sempre di più, avendo una liturgia molto ben curata e una carità da tutti riconosciuta come valore».