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Iniziativa

Movimento terza età contro la solitudine

Nel periodo estivo sono due i momenti principali della vita associativa: una settimana di vacanza e gli esercizi spirituali a Triuggio in settembre. Le iscrizioni sono ancora aperte. Numerose le iniziative anche durante l'anno nelle parrocchie

Cristina CONTI Redazione

3 Luglio 2009

È la solitudine il problema più grande degli anziani milanesi. Un fenomeno che si aggrava in particolar modo durante l’estate, quando la città si svuota, gli uffici chiudono, chi può si allontana dal caldo soffocante e dallo smog della metropoli. E le iniziative per aiutare gli over 65 che rimangono a Milano si moltiplicano. Dai pasti a domicilio all’assistenza per le piccole commissioni di giorno. «Quando alle spalle di una persona di una certa età manca la famiglia è facile che cada nell’isolamento e nella depressione. Il nostro obiettivo è quello di fare attività di evangelizzazione e di promozione umana che possano prevenire e contrastare questi fenomeni», commenta Luisella Maggi, responsabile, insieme a Lucio Lamarque, del Movimento diocesano della Terza età. Un intervento fondamentale in un’età in cui la salute diventa sempre più instabile. Questa organizzazione coinvolge direttamente circa 10.000 persone, attraverso gruppi che si riuniscono nelle parrocchie. «Molti però sono anche coloro che gravitano attorno alle nostre iniziative senza essere aderenti. Facendo una stima approssimativa potremmo dire che sono circa 40.000», precisa Lamarque. Segno che gli anziani di oggi si sentono attivi, hanno voglia di stare in contatto con i propri coetanei e sentono il bisogno di trascorrere in compagnia le loro giornate: soprattutto quando sono soli o i figli sono troppo occupati nelle loro faccende quotidiane per ricordarsi di loro. Ritrovarsi periodicamente, creare vere e proprie reti di collegamento e di amicizie che aiutino gli ultrasessantacinquenni a non chiudersi in sé stessi, intervenire tempestivamente quando qualcuno è in difficoltà. Questi gli obiettivi del Movimento, che durante l’anno svolge numerose iniziative all’interno delle parrocchie cittadine. E le attività sono infinite: dalle visite ai musei, alle gite in Italia e all’estero. Senza porre limiti alla creatività. «Abbiamo avuto notizia di un gruppo che ha pubblicato un libro dedicato ai ricordi delle persone anziane sulla società di un tempo. Pensi invece che un altro addirittura si ritrova periodicamente per riadattare abiti da sposa, che poi vengono inviati nelle terre di Missione per aiutare concretamente le popolazioni locali. E le modifiche vengono fatte prestando particolare attenzione al clima e alle usanze dei diversi luoghi: davvero ingegnoso!», racconta Lucio Lamarque.
A queste iniziative si affiancano anche i momenti di catechesi e attività culturali nelle comunità locali. «Gli incontri vengono organizzati non solo per socializzare, ma anche per costruire collegamenti capillari tra le persone. Se qualcuno manca ci si accorge subito e ci si attiva per aiutarlo. La nostra è un’opera che parte dal basso e in questo consiste l’attività di promozione umana che svolgiamo sul territorio», aggiunge la Maggi. Ogni zona della diocesi ha un proprio responsabile, così ogni decanato e ogni parrocchia: in questo modo è facile avere sotto controllo un alto numero di situazioni e dare una mano a chi serve. Nel periodo estivo sono due i momenti principali della vita associativa. Innanzitutto una settimana di approfondimento spirituale, scandita da una mezza giornata di riflessione e di studio e da una di turismo nella località prescelta. «Quest’anno abbiamo trascorso le nostre giornate di riposo e vacanza, che si sono appena concluse, a Ronzane. L’affluenza è stata abbastanza buona: hanno partecipato 50 persone», sottolinea Lamarque. A metà settembre, invece, sono previsti gli esercizi spirituali. «Andremo a Triuggio. Le iscrizioni saranno aperte all’inizio del mese. Chiunque fosse interessato a partecipare, può chiamarci al numero 02.58391331», conclude. È la solitudine il problema più grande degli anziani milanesi. Un fenomeno che si aggrava in particolar modo durante l’estate, quando la città si svuota, gli uffici chiudono, chi può si allontana dal caldo soffocante e dallo smog della metropoli. E le iniziative per aiutare gli over 65 che rimangono a Milano si moltiplicano. Dai pasti a domicilio all’assistenza per le piccole commissioni di giorno. «Quando alle spalle di una persona di una certa età manca la famiglia è facile che cada nell’isolamento e nella depressione. Il nostro obiettivo è quello di fare attività di evangelizzazione e di promozione umana che possano prevenire e contrastare questi fenomeni», commenta Luisella Maggi, responsabile, insieme a Lucio Lamarque, del Movimento diocesano della Terza età. Un intervento fondamentale in un’età in cui la salute diventa sempre più instabile. Questa organizzazione coinvolge direttamente circa 10.000 persone, attraverso gruppi che si riuniscono nelle parrocchie. «Molti però sono anche coloro che gravitano attorno alle nostre iniziative senza essere aderenti. Facendo una stima approssimativa potremmo dire che sono circa 40.000», precisa Lamarque. Segno che gli anziani di oggi si sentono attivi, hanno voglia di stare in contatto con i propri coetanei e sentono il bisogno di trascorrere in compagnia le loro giornate: soprattutto quando sono soli o i figli sono troppo occupati nelle loro faccende quotidiane per ricordarsi di loro. Ritrovarsi periodicamente, creare vere e proprie reti di collegamento e di amicizie che aiutino gli ultrasessantacinquenni a non chiudersi in sé stessi, intervenire tempestivamente quando qualcuno è in difficoltà. Questi gli obiettivi del Movimento, che durante l’anno svolge numerose iniziative all’interno delle parrocchie cittadine. E le attività sono infinite: dalle visite ai musei, alle gite in Italia e all’estero. Senza porre limiti alla creatività. «Abbiamo avuto notizia di un gruppo che ha pubblicato un libro dedicato ai ricordi delle persone anziane sulla società di un tempo. Pensi invece che un altro addirittura si ritrova periodicamente per riadattare abiti da sposa, che poi vengono inviati nelle terre di Missione per aiutare concretamente le popolazioni locali. E le modifiche vengono fatte prestando particolare attenzione al clima e alle usanze dei diversi luoghi: davvero ingegnoso!», racconta Lucio Lamarque.A queste iniziative si affiancano anche i momenti di catechesi e attività culturali nelle comunità locali. «Gli incontri vengono organizzati non solo per socializzare, ma anche per costruire collegamenti capillari tra le persone. Se qualcuno manca ci si accorge subito e ci si attiva per aiutarlo. La nostra è un’opera che parte dal basso e in questo consiste l’attività di promozione umana che svolgiamo sul territorio», aggiunge la Maggi. Ogni zona della diocesi ha un proprio responsabile, così ogni decanato e ogni parrocchia: in questo modo è facile avere sotto controllo un alto numero di situazioni e dare una mano a chi serve. Nel periodo estivo sono due i momenti principali della vita associativa. Innanzitutto una settimana di approfondimento spirituale, scandita da una mezza giornata di riflessione e di studio e da una di turismo nella località prescelta. «Quest’anno abbiamo trascorso le nostre giornate di riposo e vacanza, che si sono appena concluse, a Ronzane. L’affluenza è stata abbastanza buona: hanno partecipato 50 persone», sottolinea Lamarque. A metà settembre, invece, sono previsti gli esercizi spirituali. «Andremo a Triuggio. Le iscrizioni saranno aperte all’inizio del mese. Chiunque fosse interessato a partecipare, può chiamarci al numero 02.58391331», conclude. – La Caritas cerca volontariUna "tenda" per gli anziani