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Solidarietà

A nuoto in missione umanitaria

Marcos Diaz è il testimonial dell'iniziativa "Swing Across the Continent", che promuove gli Obiettivi Onu di Sviluppo del Millennio: nuoterà per i mari del mondo divulgando un messaggio di pace e sostegno ai più deboli

16 Luglio 2010

Il campione dominicano di nuoto Marcos Diaz, 35 anni, è testimonial di un’iniziativa umanitaria lodevole. Sotto le ali del grande progetto mondiale delle Nazioni Unite “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” è nata l’idea di “Swimming Across the Continents”. Diaz unirà i cinque continenti seguendo le vie per mare. In quattro mesi, infatti, il campione di nuoto su lunga distanza attraverserà le acque del mondo per rafforzare l’impegno per il raggiungimento degli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio). Si tratta dei più fondamentali diritti dell’umanità che le Nazioni Unite si sono prefissi come obiettivi da raggiungere entro il 2015: sradicare la povertà estrema e la fame; garantire l’educazione primaria universale; promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne; ridurre la mortalità infantile; migliorare la salute materna; combattere l’Hiv/Aids; garantire la sostenibilità ambientale; sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.
Diaz è sempre stato votato alla beneficienza fin dagli esordi della sua carriera di abile e talentuoso nuotatore. Già nel 2004 ha dato vita a un’associazione umanitaria, la Marcos Diaz Foudation, in aiuto dei bambini poveri della Repubblica Dominicana. Oggi si lancia in un’altra sfida, dai colori diversi rispetto alle gare di nuoto. Il campione dominicano girerà il mondo per vincere una competizione più grande: divulgare un messaggio di uguaglianza attraverso i cinque continenti.
“Swim Across the Continent” si svolgerà in quattro mesi e in quattro tappe fondamentali. La prima, da Papa New Guinea fino in Indonesia è già stata conclusa. Partirà ora con la seconda: da Coral Bay in Giordania a Taba in Egitto. A seguire, da Point Cires in Marocco a Tarifa in Spagna; in fine da Big Diomede in Russia a Chlotka in Alaska. Un’impresa unica, per sottolineare l’impegno delle Nazioni Unite e anche il potere che il popolo del mondo può avere, nell’essere di un solo colore, di una sola lingua, di una sola idea.
«Quando un uomo nuota per i cinque continenti, vede persone dalle idee politiche e dalla religione differenti, ma si rende conto che non c’è una distanza che sia veramente abbastanza grande da poterli separare». È questo il messaggio di pace e la missione umanitaria che Marcos Diaz porterà in giro per il mondo nei prossimi mesi. Il campione dominicano di nuoto Marcos Diaz, 35 anni, è testimonial di un’iniziativa umanitaria lodevole. Sotto le ali del grande progetto mondiale delle Nazioni Unite “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” è nata l’idea di “Swimming Across the Continents”. Diaz unirà i cinque continenti seguendo le vie per mare. In quattro mesi, infatti, il campione di nuoto su lunga distanza attraverserà le acque del mondo per rafforzare l’impegno per il raggiungimento degli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio). Si tratta dei più fondamentali diritti dell’umanità che le Nazioni Unite si sono prefissi come obiettivi da raggiungere entro il 2015: sradicare la povertà estrema e la fame; garantire l’educazione primaria universale; promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne; ridurre la mortalità infantile; migliorare la salute materna; combattere l’Hiv/Aids; garantire la sostenibilità ambientale; sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.Diaz è sempre stato votato alla beneficienza fin dagli esordi della sua carriera di abile e talentuoso nuotatore. Già nel 2004 ha dato vita a un’associazione umanitaria, la Marcos Diaz Foudation, in aiuto dei bambini poveri della Repubblica Dominicana. Oggi si lancia in un’altra sfida, dai colori diversi rispetto alle gare di nuoto. Il campione dominicano girerà il mondo per vincere una competizione più grande: divulgare un messaggio di uguaglianza attraverso i cinque continenti.“Swim Across the Continent” si svolgerà in quattro mesi e in quattro tappe fondamentali. La prima, da Papa New Guinea fino in Indonesia è già stata conclusa. Partirà ora con la seconda: da Coral Bay in Giordania a Taba in Egitto. A seguire, da Point Cires in Marocco a Tarifa in Spagna; in fine da Big Diomede in Russia a Chlotka in Alaska. Un’impresa unica, per sottolineare l’impegno delle Nazioni Unite e anche il potere che il popolo del mondo può avere, nell’essere di un solo colore, di una sola lingua, di una sola idea.«Quando un uomo nuota per i cinque continenti, vede persone dalle idee politiche e dalla religione differenti, ma si rende conto che non c’è una distanza che sia veramente abbastanza grande da poterli separare». È questo il messaggio di pace e la missione umanitaria che Marcos Diaz porterà in giro per il mondo nei prossimi mesi.