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8 marzo

Oggiono, una porzione
del popolo di Dio in cammino

A sette anni dalla costituzione della Comunità pastorale San Giovanni Battista, il parroco don Maurizio Mottadelli presenta la visita del cardinale Scola, che celebrerà la Messa nella chiesa di Sant'Eufemia e incontrerà i sacerdoti del Decanato

di Marcello VILLANI

7 Marzo 2015

Domenica 8 marzo, alle 10.30, l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, presiederà la celebrazione eucaristica nella chiesa di Sant’Eufemia a Oggiono (Lecco). Successivamente incontrerà i sacerdoti del Decanato. Per Scola si tratta di una “prima” assoluta da Arcivescovo in questo lembo di Brianza lecchese. La celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale vedrà riuniti i fedeli della Comunità pastorale San Giovanni Battista, che comprende Oggiono, Annone, Imberido ed Ello.

«È con grande onore e con un pizzico di trepidazione che ci accingiamo ad accogliere tra noi il cardinale Scola – spiega il prevosto don Maurizio Mottadelli -. Le ultime presenze a Oggiono di un Arcivescovo, che allora era il cardinale Dionigi Tettamanzi, risalgono al 2005, in occasione dell’inaugurazione del palazzetto dell’oratorio, e al 2009, quando presiedette la Via Crucis quaresimale per tutta la Zona pastorale di Lecco. Tettamanzi venne anche ad Annone nel 2007, alla conclusione della visita pastorale del Decanato. Nel maggio del 2004, infine, era venuto in visita a Imberido».

La visita del cardinale Scola ha luogo in un momento particolare per questo territorio. Spiega ancora don Maurizio: «Lunedì 1 settembre, con la celebrazione eucaristica nell’anniversario di costituzione, siamo entrati nel “settimo anno” di vita della Comunità pastorale. Nel sentire popolare, il settimo anno è l’anno della “crisi”, quello in cui si è tentati di rimettere tutto in discussione e, a volte, interrompere e abbandonare quanto si era intrapreso. Sicuramente non sarà così per noi. Penso che tutti, singoli fedeli e parrocchie, abbiamo colto in questi primi sei anni, accanto alle fatiche e agli inevitabili disagi per qualche cambiamento e alcune modifiche nelle abitudini pastorali, la ricchezza di proposta di una vita di fede che viene dal camminare insieme, valorizzando nel modo migliore possibile le risorse che, come laici, sacerdoti e gruppi ecclesiali, mettiamo a disposizione gli uni degli altri».

In questa ottica don Maurizio legge in positivo l’attuale fase della Comunità pastorale: «Lo leggo in una prospettiva diversa e ancora più stimolante. Il settimo anno lo vedo in parallelo col “settimo giorno” della creazione di cui ci parla il Libro della Genesi: il settimo giorno è quello che arriva dopo il sesto, quello della imperfezione perché è quello della creazione dell’uomo, cosa molto buona secondo la Genesi, ma ancora segnata dalla fragilità e dal peccato. Il settimo giorno, invece, è quello di Dio, del lavoro portato a compimento, della perfezione e della contemplazione dell’opera compiuta. Il settimo giorno è benedetto e consacrato, qualcosa che rende presente la benevolenza di Dio in tutto il suo splendore».

Detto questo, è chiaro che i problemi, anche a Oggiono, non mancano: «Bisogna tenere conto della situazione generale di crisi di lavoro. La nostra era una zona industriale e di posti se ne sono persi tanti. Fortunatamente stiamo creando uno sportello lavoro per riuscire ad aiutare i giovani a prepararsi e a trovare uno sbocco lavorativo e a riuscire a dare una mano a qualcuno di loro».

Conclude don Maurizio: «La presenza dell’Arcivescovo viene a richiamare il senso del nostro essere Chiesa: porzione del popolo di Dio, in cammino nella storia, verso il compimento del Regno. La sua parola, il suo insegnamento, l’Eucaristia celebrata con noi e per noi saranno i gesti con cui renderà presente il suo magistero in modo diretto. Lo accogliamo con gratitudine, riverenza e filiale obbedienza. Saremo insieme a lui per ascoltarlo».