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Indagine

Otto giovani su dieci si identificano
col linguaggio di Bergoglio

I dati del Rapporto Giovani, la ricerca curata dall’Istituto Toniolo in collaborazione con l’Ipsos e la Fondazione Cariplo

2 Ottobre 2013
Papa Francesco arriva in piazza San Pietro per la messa di inaugurazione del Pontificato, Citta' del Vaticano, 19 marzo 2013. Pope Francis waves to the crowd during his inauguration mass at St Peter's square, 19 March 2013, Vatican City. World leaders flew in for Pope Francis's inauguration mass in St Peter's Square on Tuesday where Latin America's first pontiff will receive the formal symbols of papal power. ANSA/ETTORE FERRARI

La lingua, i gesti, a volte le parabole. Sarà forse il nome scelto, ma San Francesco ha oggi, nel ruolo di grande comunicatore, un erede di tutto rispetto. Ovviamente, Papa Bergoglio. Certo, oggi, si usa Twitter, ma l’accostamento è davvero significativo. Lo dicono con chiarezza i dati del Rapporto Giovani, l’indagine curata dall’Istituto Toniolo, in collaborazione con l’Ipsos e la Fondazione Cariplo.

La ricerca raccoglie informazioni dettagliate sui valori, i desideri, le aspettative, sui progetti di vita dei giovani e sulla loro realizzazione. L’obiettivo è quello di fornire le basi di una conoscenza solida dei cambiamenti in corso e del loro impatto sulla vita delle persone, utile anche per intervenire con strumenti adeguati per migliorarla. I dati sono stati ottenuti da un ampio campione, rappresentativo su scala italiana, di 9000 giovani tra i 18 e i 29 anni.

In aggiunta ai risultati dell’indagine principale (in sintesi riportati su www.rapportogiovani.it), a giugno 2013 è stato sottoposto a un campione di 928 giovani rappresentativo a livello nazionale, un questionario di approfondimento su temi di attualità e sull’atteggiamento verso il nuovo Papa e le aspettative riguardo al suo pontificato.

I dati rivelano che, nel giorno in cui si celebra il Patrono d’Italia, che le similitudini con Papa Francesco sono davvero tante. A partire come detto dalla comunicazione e dal linguaggio usato dal Pontefice. L’83,6 % sostiene che le parole scelte sono adatte al mondo contemporaneo, capaci cioè di raggiungere il cuore delle persone. Ma le similitudini non finiscono qui.

Alte le percentuali quando si parla di problemi sociali. L’85,5% esprime gradimento per l’atteggiamento del Papa nei confronti di chi soffre, mentre l’85,2% considera Bergoglio vicino alla gente. L’immagine che esce dal sondaggio è insomma quella di un Pontefice simpatico (lo è al 91,5%), capace di far crescere la coerenza morale tra i comportamenti e i valori affermati (lo pensa l’81% degli intervistati) e in grado di essere un vero e proprio paladino dei valori della Chiesa (ne è convinto il 65,7%).

Secondo il campione intervistato, oltre l’80% le risposte positive, il Pontefice ha instaurato un ottimo rapporto con le altre religioni. Solo il 13,3% ritiene invece che abbia fatto poco o nulla in tal senso.

La salvaguardia del Creato è, per il campione intervistato, un altro dei temi che accomuna i due Francesco. Anche se i giudizi positivi, registrano, in questo caso, una flessione: il 64,5% risponde abbastanza, molto o moltissimo al quesito relativo all’attenzione del Papa verso l’ecologia. Poco risponde invece il 21% dei giovani. Le percentuali risalgano quando si parla di un altro tipo di attenzione, quella verso i poveri: l’86,7% sostiene che il Pontefice riservi particolare amore nei confronti dei più disagiati. 9,2% hanno invece un giudizio del tutto diverso, poco o per nulla.

Percentuali ancora più significative quando si parla di un altro tema francescano: la pace. A detta dell’84,2%, il Papa mostra una grande attenzione verso questo tema così importante e la veglia di preghiera per la Siria in piazza San Pietro, di cui è stato promotore, ne è la più alta testimonianza. Poco più del 10% le risposte negative.

«I giovani – spiega il professor Alessandro Rosina, docente di Demografia all’Università Cattolica di Milano e curatore della ricerca – hanno colto fino in fondo la grande novità di Bergoglio. Il fatto straordinario di un Papa che alza il telefono e chiama le persone più lontane e umili rappresenta una novità assoluta che trasforma il semplice aspetto mediatico in un caloroso abbraccio umano che ha un valore di gran lunga maggiore delle prime pagine dei maggiori quotidiani».

Così il professore Pierpaolo Triani docente di Didattica dell’Università Cattolica e fra i curatori della ricerca : «I dati messi in rapporto con l’attuale considerazione che i giovani hanno delle istituzioni, compresa la Chiesa, indicano un grande investimento di fiducia. I giovani intervistati vedono in Papa Francesco una persona capace di grande capacità comunicativa, capace di mostrare vicinanza e di mettere in dialogo la Chiesa con i cambiamenti che stanno attraversando la società. Avvertono una vicinanza emotiva e una tensione morale verso la quale manifestano grandi attese soprattutto in ordine all’attenzione verso problemi sociali e verso l’esemplarità dei comportamenti dei  cristiani».